L’Emilia-Romagna si conferma tra le regioni vinicole più importanti d’Italia, con le cantine cooperative a svolgere un ruolo cruciale nella produzione e promozione del vino, rappresentando oltre l’80% dell’intera produzione regionale. In occasione di Vinitaly 2025, la principale fiera internazionale del settore vinicolo, è emerso un dato significativo: la regione, che copre circa il 7,6% delle superfici vinicole italiane, produce 6,9 milioni di ettolitri di vino, pari al 14,4% della produzione nazionale. Un risultato che pone l’Emilia-Romagna al terzo posto per volume di produzione, dopo Veneto e Puglia.
Le cantine cooperative, tradizionali pilastri del comparto, sono protagoniste indiscusse di questo successo. Presenti con 12 realtà aderenti a Confcooperative Fedagripesca Emilia Romagna, queste cooperative non solo garantiscono una qualità superiore ma contribuiscono significativamente all’economia regionale. “Le cantine cooperative non sono solo un simbolo di tradizione, ma anche di innovazione e adattamento alle nuove sfide del settore”, afferma Aristide Castellari, vicepresidente di Confcooperative Fedagripesca e presidente della cooperativa Agrintesa.
Il ruolo cruciale delle cantine cooperative
Le cantine cooperative e sociali emiliano-romagnole si sono affermate come protagoniste del comparto vitivinicolo, con una lunga tradizione che si tramanda da generazioni. La regione vanta cantine con storie ultracentenarie che sono il cuore pulsante di una filiera che si estende dalla coltivazione dell’uva alla commercializzazione internazionale dei prodotti, tra cui il celebre Sangiovese. La produzione media per ettaro nella regione è la più alta d’Italia, con 137,6 ettolitri per ettaro, un dato che testimonia l’efficienza e l’eccellenza del modello cooperativo.
L’impatto delle sfide globali: dazi e cambiamenti climatici
Nonostante i successi, il settore vitivinicolo emiliano-romagnolo è alle prese con diverse sfide, a partire dai cambiamenti climatici che hanno messo a dura prova la coltivazione dell’uva. Ma non è solo il clima a preoccupare: le politiche commerciali internazionali, in particolare le misure protezionistiche come i dazi statunitensi, hanno impattato duramente sulle esportazioni. “Gli Stati Uniti sono il primo mercato per il vino emiliano-romagnolo, e i dazi imposti hanno comportato un danno immediato”, continua Castellari. “Speriamo che l’Unione Europea intervenga con una strategia coesa per difendere la competitività delle nostre imprese e promuovere nuove opportunità di mercato.”
Difesa della qualità e promozione internazionale
Oltre alla protezione dalle avversità naturali e commerciali, Castellari evidenzia l’importanza di una promozione attiva a livello internazionale. “La qualità del nostro vino è il nostro maggiore alleato, ma dobbiamo lavorare con le istituzioni per supportare la nostra promozione all’estero, non solo in Europa ma anche in nuovi mercati”, conclude il vicepresidente di Confcooperative Fedagripesca Emilia Romagna.
Nel contesto di Vinitaly, le cantine cooperative non solo celebrano la tradizione, ma si guardano anche al futuro, con un impegno continuo nell’innovazione e nella sostenibilità. La loro presenza al Padiglione 1 della fiera di Verona rappresenta un messaggio forte: la cooperazione è la chiave per affrontare le sfide globali, promuovendo allo stesso tempo il Made in Italy nel mondo.
Confcooperative Fedagripesca Emilia Romagna: un motore per l’economia locale
Confcooperative Fedagripesca Emilia Romagna, con i suoi 25 membri e oltre 12.000 aziende agricole associate, è una delle principali forze trainanti dell’economia regionale. Con circa 1.300 occupati e un volume d’affari che sfiora il miliardo di euro, le cantine cooperative non solo sostengono la tradizione vinicola, ma sono un attore fondamentale nello sviluppo economico della regione.
L’industria vinicola emiliana, quindi, si prepara ad affrontare il futuro con determinazione, con l’obiettivo di preservare e rafforzare la posizione di leadership che la regione ha conquistato nel panorama vitivinicolo nazionale e internazionale.