• Screenshot
  • Violenza donne: una panchina rossa a San Patrignano

    (ANSA) – RIMINI, 25 NOV – Una panchina rossa contro la
    violenza sulle donne. Nella Giornata internazionale per
    l’eliminazione della violenza sulle donne, San Patrignano ha
    scelto di dedicare una delle panchine di fronte alla sala da
    pranzo a tutte le donne che hanno subito maltrattamenti e abusi.
        Persone che oggi, in un momento così difficile per l’intera
    società, sono ancora più esposte a situazioni drammatiche.
        “L’iniziativa nasce in un periodo in cui tutto il mondo
    prende sempre più coscienza della gravità del problema. La
    presenza della panchina rossa sarà fissa nella piazzetta
    antistante alla comunità, a sottolineare la posizione di San
    Patrignano – spiega il presidente della comunità, Alessandro
    Rodino Dal Pozzo – La tragicità della violenza sulle donne è un
    problema che in comunità tocchiamo con mano ogni giorno, viste
    le tante storie di abusi e maltrattamenti, anche solo
    psicologici, che hanno condizionato la vita della maggior parte
    delle ragazze che ci chiedono aiuto. Sono 147 le ragazze al
    momento impegnate nel percorso di recupero per le quali è
    doverosa questa iniziativa, come è doveroso il nostro impegno
    per educare e sensibilizzare i tanti ragazzi e uomini presenti
    in comunità. Questa panchina vuole essere solo un piccolo gesto
    per far sì che il tema di questa giornata sia vivo nella memoria
    di tutti noi ogni giorno”.
        A dare ancora maggior valore al progetto, il fatto che la
    realizzazione della seduta sia stata a totale appannaggio dei
    ragazzi del laboratorio delle decorazioni. Le ragazze della
    comunità hanno invece voluto portare la loro testimonianza
    partecipando al contest su Instagram #chiedoperunamica ideato da
    Fondazione Vodafone, per cui ognuna si è fatta fotografare con
    un cartello in cui indicavano che cosa secondo loro non va bene
    in una relazione. (ANSA).
       


    Fonte originale: Leggi ora la fonte