Violenze in carcere: Garante chiede di sentire Draghi come teste

(ANSA) – CASERTA, 09 GEN – Ci sono anche l’ex premier Mario
Draghi e gli ex ministri della Giustizia Marta Cartabia e
Alfonso Bonafede tra i possibili testimoni del processo per i
pestaggi al carcere di Santa Maria Capua Vetere avvenuti il 6
aprile 2020, in cui sono imputati in 105 tra poliziotti
penitenziari, medici e funzionari del Dap, il Dipartimento
dell’amministrazione penitenziaria, con 126 parti civili, di cui
117 detenuti, cinque associazioni, i garanti nazionale e
regionale dei detenuti e due istituzioni (Ministero Grazia e
Giustizia e Asl di Caserta). I tre ex componenti del Governo
compaiono infatti nella lista dei testimoni presentata
dall’avvocato Michele Passione, che assiste il garante nazionale
dei detenuti Mauro Palma; i tre sono stati citati per spiegare
quali furono le misure e i provvedimenti presi dal Governo dopo
che si seppe della vicenda. Sarà ora il giudice a decidere,
presumibilmente nell’udienza del primo febbraio.
    Draghi e la Cartabia andarono in visita al carcere di Santa
Maria Capua Vetere il 14 luglio 2021, cioè pochi giorni dopo che
scattarono le manette – era il 28 giugno – per i pubblici
ufficiali coinvolti negli episodi di pestaggi, definiti dal Gip
che firmò le ordinanze cautelari “un’orribile mattanza”.
    Anche Bonafede è stato citato per il periodo in cui è stato
Guardasigilli, prima della Cartabia, quando era già nota
l’indagine per presunte torture; nel giugno 2020 infatti, due
mesi dopo i pestaggi e un anno prima dell’emissione dei
provvedimenti cautelari, si seppe dell’indagine in quanto i
carabinieri notificarono fuori dal carcere di Santa Maria Capua
Vetere degli avvisi di garanzia ad alcuni poliziotti
penitenziari indagati, provocando la protesta degli agenti.
    Oltre ai tre componenti del Governo, il legale di Palma ha
citato anche il giornalista di Domani Nello Trocchia. I
difensori di molti imputati hanno chiesto l’esclusione dei tre
ex membri del Governo e del cronista per “evitare
spettacolarizzazioni del processo” e per “irrilevanza della loro
testimonianza”. (ANSA).
   


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