Viserba, Liceo Serpieri: un’escalation di proteste scuote la comunità. Simona Larghetti (AVS) l’ancia un “SOS alla Regione

Simona Larghetti porta all’attenzione della Regione le difficoltà dell’istituto, tra disagi strutturali e tensioni interne. Infatti, la situazione al Liceo Serpieri di Viserba sta tenendo banco da settimane, con studenti, insegnanti e genitori sempre più preoccupati per il futuro della scuola. A sollevare la questione a livello regionale è stata Simona Larghetti, esponente di Alleanza Verdi e Sinistra (Avs), che ha presentato un’interrogazione per chiedere interventi concreti e risposte rapide alle criticità denunciate.
Tutto è iniziato lo scorso 24 febbraio 2025, quando un folto gruppo di persone si è riunito davanti alla sede dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Rimini. Il motivo? Sostenere il professor Marco Mangia, autore di una lettera in cui metteva nero su bianco i problemi dell’istituto. Quella missiva, però, gli è costata cara: una sospensione di sette giorni, che ha acceso ulteriormente gli animi. Durante il sit-in, gli studenti non si sono limitati a esprimere solidarietà al docente, ma hanno puntato il dito contro questioni irrisolte: dalla sicurezza dell’edificio, che secondo loro non rispetterebbe gli standard previsti, fino ai ritardi nell’approvazione del bilancio, con il rischio che i progetti educativi – pilastro della formazione – vengano messi in discussione.
La protesta non si è fermata lì. Il 3 marzo, una giornata di sciopero ha visto gli studenti rinunciare alle lezioni e scendere sul piazzale della scuola per far sentire la propria voce. Un gesto simbolico, ma chiaro: il disagio è palpabile, il clima interno sempre più teso. E mentre venerdì 7 marzo è in programma un nuovo presidio davanti all’Ufficio Scolastico, la situazione sembra lontana da una soluzione.
A preoccupare è anche l’aspetto gestionale. Un nutrito gruppo di insegnanti ha recentemente preso posizione, lamentando il mancato via libera al Programma Annuale 2025 da parte del Consiglio di Istituto. Un nodo che, oltre a generare incertezze, potrebbe pesare sulle iscrizioni, già in flessione per dinamiche demografiche naturali.
Simona Larghetti, nel suo intervento, ha sottolineato l’urgenza di agire: “Servono soluzioni per garantire agli studenti un ambiente sicuro e un’offerta formativa adeguata. Non si può ignorare il grido d’allarme che arriva da Viserba”. La palla passa ora alla Regione: riuscirà a sbloccare una vicenda che sta tenendo con il fiato sospeso un’intera comunità scolastica?