Viva la pesca! (l’editoriale di David Oddone)

No, non mi riferisco ai pesci. Anche perché non supporto, né amo, tutto ciò che sotto la bandiera dello “sport” o dell’attività ludica, si traduce in torture verso gli esseri viventi.

Parlo del famigerato spot della pesca di Esselunga, diventato oggetto di grande attenzione e discussione.

Non ne avete sentito parlare? Male. Andate su google e oltre a potervi godere il filmato, ne leggerete davvero di tutti i colori.

In breve, lo spot della nota catena di supermercati narra la storia di una bambina di nome Emma, appartenente a una famiglia di genitori separati. La piccola Emma escogita un piano per far riavvicinare i suoi genitori. Nel cuore del supermercato Esselunga, la bimba insiste per prendere una pesca, facendo successivamente credere al papà che sia stata proprio la mamma a volergliela regalare. “Te la manda la mamma”, è infatti la bugia bianca che racconta, con il papà che guarda verso la finestra di casa. Struggente.

Il video ha creato un vespaio sui social, suscitando reazioni diverse, fra chi ne ha apprezzato il messaggio di riconciliazione familiare, mentre altri lo hanno tacciato di sfruttare un argomento emotivamente delicato a fini pubblicitari.

Vi risparmio le polemiche sulla famiglia tradizionale versus quella arcobaleno e compagnia cantante.

Detto che i pubblicitari meriterebbero un Oscar, dato che praticamente si parla solo di questo, la vicenda è diventata persino un caso politico!

Ebbene sì. Piuttosto che occuparsi del carrello della spesa, che costa ogni giorno di più, i parlamentari italiani pensano alla… pesca! Un po’ come quando il saggio indica la luna, e lo stolto guarda il dito.

E vabbè… è ciò che passa il convento. Fidatevi: meglio allora tenerci stretti Gatti e Beccari alla luce del livello del circondario.

Mai mi sarei aspettato di dirlo. Ma ha proprio ragione Calenda: “Siamo un branco di decerebrati, meritiamo l’estinzione”.

Vero, verissimo. Magari cominciare proprio dai politici, potrebbe essere una idea ancora migliore.

In tale surreale dibattito, specchio evidentemente della statura, profondità di pensiero e cultura del parlamento italiano, giganteggia Elly Schlein: “Non vorrei deludere nessuno, ma non ho ancora visto lo spot di cui oggi si parla”, ha detto senza remora la leader del Partito democratico durante una conferenza stampa alla Camera per la presentazione della proposta di legge del Pd per inserire l’appartenenza dell’Italia all’Unione europea nella Costituzione.

Se questi sono gli statisti che traghetteranno fuori l’Italia dalla crisi e saranno i “garanti” di San Marino di fronte alla Ue, siamo proprio… alla frutta.

E siccome mi pare palese che qualcuno stia fuori dalla realtà, mi sembra corretto chiudere portandomi sullo stesso piano, parafrasando il grandissimo e immortale Totò. Cari signori, la vita è fatta di cose reali e di cose supposte: se le reali le mettiamo da una parte, le supposte dove (ve) le mettiamo?

 

David Oddone

(La Serenissima)