MILANO – Tornano gli acquisti a Piazza Affari, dopo l’annuncio di Vivendi di voler salire fino al 30% del capitale di Mediaset. All’inizio delle contrattazioni il titolo non è riuscito a fare prezzo per poi finire in asta di volatilità (segui il titolo in diretta). I francesi hanno fatto sapere di voler raggiungere la soglia massima oltre la quale è necessario lanciare una offerta su tutto il capitale. La quota del 30% mette in un angolo la Fininvest di Silvio Berlusconi perché sarebbe, comunque, sufficiente per bloccare ogni accordo di Mediaset con un’altra società estera. Fininvest non ha alcuna via d’uscita, perché se volesse consolidare la propria posizione con acquisti sul mercato incorrerebbe lei stessa nell’obbligo di lanciare un’offerta su tutto il capitale, un’operazione che ai valori attuali di Borsa è di 4,2 miliardi di euro.
In Borsa, alle 14,30, Mediaset è rientrata in contrattazione dopo l’ennesima sospensione e le azioni del gruppo mettono a segno un progresso del 23% a 4,428 euro. E’ boom di scambi, già pari a 74,7 milioni di pezzi passati di mano (pari al 6,3% del capitale) a fronte di una media di 16,8 milioni in un’intera seduta dell’ultimo mese.
Dopo l’incontro tra Pier Silvio Berlusconi e l’ad di Vivendi, Arnaud de Puyfontaine, in cui non è emersa alcuna volontà di trattare, i francesi hanno deciso di andare allo scontro totale. In precedenza avevano fatto sapere di voler salire fino al 20%. Ora hanno alzato l’asticella. Lo scontro tra le due media company è nato dal mancato accordo per la cessione da parte di Mediaset Premium ai francesi. Vivendi aveva presentato una offerta, ma poi si era defilata. E Fininvest aveva lanciato un’offensiva legale, senza giungere ad una conciliazione. Da qui la mossa ostile dei francesi. In una recente intervista De Puyfontaine ha dichiarato di voler comprare titoli in Borsa per potersi sedere a un tavolo e trattare.
Per difendersi, Fininvest, che non può operare sul mercato con gli acquisti, punta sulle carte bollate. La società ha già presentato un esposto in procura e uno in Consob e in suo soccorso è
già scesa in campo l’Authority che vigila sulle comunicazioni, l’Agcom, ammonendo Vivendi sulla violazione delle norme italiane sulla concentrazione pubblicitaria, qualora diventi l’azionista di riferimento di Mediaset, mantenendo al tempo stesso il 24% di Telecom Italia. repubblica.it