Dato che nel comunicato stampa dell’associazione Porta del paese in merito ai lavori di ristrutturazione degli ex Ambulatori di Città è stata trattata in modo improprio l’attività svolta dall’Ufficio Progettazione, come Dirigente facente funzione di quell’Ufficio, sentita la competente Segreteria di Stato per il territorio, ritengo utile fare le precisazioni di seguito riportate. Il progetto nasce nel 2017 per volontà della Segreteria di Stato al territorio allo scopo di ristrutturare l’edificio in cui hanno avuto sede gli ambulatori di città per destinarlo a nuova sede dell’Ufficio del turismo. Dopo numerosi incontri con gli interessati all’utilizzo finale dello stabile, nei primi mesi del 2018 è iniziato l’iter per la condivisione del progetto con gli organismi preposti per legge alla sua valutazione e approvazione (CCM, Giunta di Castello, Dipartimento Prevenzione, Protezione Civile, UGRAA, CTS, Congresso di Stato). In questa fase, il progetto è stato rappresentato nei modi e nelle scale più utili ad illustrarlo in maniera specifica a seconda delle competenze dei diversi organismi. Per quanto riguarda le richieste di abbattimento dei 2 alberi in questione al CTS e all’UGRAA (a cui per legge compete l’eventuale autorizzazione) é stata trasmessa documentazione specifica descrittiva delle alberature e del contesto (allegati 1 e 2). Autorizzazione concessa a fronte dell’obbligo di messa a dimora di nuove 5 alberature nel castello di Città (Poggio Castellano). Vorrei precisare al riguardo che sebbene tali elaborati non siano stati trasmessi anche a tutti gli altri organismi, di certo non è stato per qualche recondita volontà di celare tale necessità. Prova ne è il fatto che per rendere meglio leggibile l’impatto dell’intervento sul paesaggio, a tutti gli altri soggetti sono stati trasmessi dei foto inserimenti (allegati 3 e 4) da cui si può ben comprendere l’impatto che l’abbattimento avrà, affiancando le immagini da via Onofri pre e post intervento. Da valle, l’abbattimento non sarà percettibile in quanto le piante in questione non sono quelle di cui nell’immagine dell’articolo apparso su RTV, bensì quelle più a monte, che restano comprese (e nella parte bassa soffocate) tra quelle rigogliose più a valle e l’edificio. Tralasciando volutamente gli aggravi economici legati a possibili modifiche di un progetto approvato, appaltato e di cui sono iniziati i lavori, vorrei che si riflettesse su un fatto. Nessuno negli ultimi 30 anni, fatta accezione per gli addetti ai lavori, ha potuto mettere piede in quel giardino di proprietà pubblica, ma accessibile solo dal seminterrato dell’edificio. Con la rampa e l’ascensore che andremo a costruire, sarà a disposizione non solo dei dipendenti dell’ufficio del Turismo, ma di chiunque abbia voglia di leggersi un libro o guardare un tramonto in uno spazio intimo e pubblico al tempo stesso. E quindi mi chiedo: il verde a disposizione dei cittadini di città con questo intervento diminuirà o aumenterà? Gli organismi preposti, autorizzando l’intervento, evidentemente hanno ritenuto che aumentasse.
c.s.
Ing. Vladimiro Selva
FONTE: San Marino Rtv.
Lo riprendiamo da Rtv anche se Vladimiro Selva, politico e tecnico, non ci ha inviato il comunicato stampa, ma riteniamo – pur non condividendo nemmeno una riga del presente comunicato atto solo a magnificare la grandiosa opera devastatrice dell’Ufficio Progettazione di cui è a capo lo stesso Vladimiro Selva – di fornire, pubblicandolo, ai nostri lettori un quadro più’ ampio sulla vergognosa questione di Via Paolo Terzo ed ora della costosissima e faraonica manutenzione straordinaria di quello che sarà il nuovo Ufficio del Turismo così maldestramente gestita sia dall’Ufficio Progettazione (bastava un ascensore addossato alle mura di contenimento per risolvere il problema della tortuosa e difficile risalita disabili (problema peraltro rimasto anche dopo l’abbattimento di così tanti alberi!!!) di Via Paolo Terzo con minor spesa di denaro pubblico, soluzione che nemmeno è stata pensata e valutata vedendo i risultati e da quanto è emerso – alla presenza di testimoni – nella riunione di Murata. Lo stesso Selva era sorpreso di tale mia proposta) che dall’oramai inqualificabile Segretario di Stato al Territorio (ex Presidente della Micologica) Augusto Michelotti. Persona quest’ultima a cui ho tolto da tempo e per sempre il saluto, e che spero facciano i sammarinesi visto quanto ha fatto e sta facendo contro gli alberi, risorsa primaria, del paese. Lui probabilmente votato dagli aderenti e dai suoi simpatizzanti (pochi) dell’Associazione ambientalista Micologica di San Marino.
Marco Severini – direttore ed editore