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  • Weekend al cinema, l’utopia di Moretti e il dramma di November

    (di Giorgio Gosetti) (ANSA) – ROMA, 22 APR – In una settimana che, avendo rivelato
    la maggior parte del prossimo cartellone al festival di Cannes,
    promette una stagione di grandi firme sia sul fronte del cinema
    d’autore che di quello commerciale, i film in uscita fanno
    corona al più atteso del momento: il nuovo lavoro di Nanni
    Moretti.
        – Il sol dell’avvenire di e con Nanni Moretti e con
    Margherita Buy, Valentina Romani, Silvio Orlando, Barbora
    Bobulova, Flavio Furno, Mathieu Amalric, Zsolt Anger, Jerzy
    Stuhr, Teco Celio, Giuseppe Scoditti, Beniamino Marcone, Valerio
    Da Silva, Angelo Galdi, Arianna Pozzoli, Rosario Lisma,
    Francesco Brandi, Laura Nardi, Arianna Serrao, Blu Yoshimi,
    Michele Eburnea, Elena Lietti, Benjamin Stender, Francesco
    Rossini, Federica Sandrini, Carolina Pavone, Sun Hee You.
        Circondato, come ormai è per lui frequente da presenze femminili
    (tre in fase di sceneggiatura), Moretti cammina tra la Storia
    (la crisi del Pci nel ’56 con l’invasione della Cecoslovacchia),
    il cinema (un film nel film che rimanda a un terzo, possibile
    film), l’utopia vissuta come ricerca dell’amore e di una via di
    fuga diversa da quell’estraneità al mondo che affligge il
    protagonista, Giovanni. La storia non si fa con i ‘se’, ma se
    nel ’56 il Pci avesse agito diversamente? E se oggi la moglie di
    Giovanni scegliesse una nuova vita? E se quel musical, sognato
    da Giovanni, prendesse forma? – November di Cédric Jimenez con Jean Dujardin, Anaïs
    Demoustier, Sandrine Kiberlain, Lyna Khoudri, Jérémie Renier,
    Sami Outalbali, Stéphane Bak, Cédric Kahn, Hugo Dillon, Sofian
    Khammes, Quentin Faure. I cinque giorni dopo il Bataclan (come
    recita il sottotitolo di questo teso thriller) sono quelli che
    scandiscono le azioni della squadra speciale dell’antiterrorismo
    francese sulle tracce dell’unico kamikaze sopravissuto alla
    notte di fuoco dell’Isis a Parigi. Un film dal passo veloce che
    consente di non dimenticare ciò che è accaduto, ma costruisce la
    leggenda del super-poliziotto Fred, implacabile cacciatore
    dall’alba del 14 alla notte del 18 novembre 2015. – Cocainorso di Elizabeth Banks con Keri Russell, O’Shea
    Jackson Jr., Christian Convery, Alden Ehrenreich, Jesse Tyler
    Ferguson, Brooklynn Prince, Isiah Whitlock Jr., Kristofer Hivju,
    Hannah Hoekstra, Aaron Holliday, Margo Martindale, Ray Liotta,
    Ayoola Smart. Fa un certo effetto assistere a una giocosa
    commedia-horror firmata Universal proprio mentre si attende la
    decisione sulla sorte dell’orsa che ha ucciso un malcapitato
    runner nei boschi del trentino. Qui siamo invece alle prese con
    un gigante della foresta americana (230 kg) che un bel giorno si
    vide piovere dal cielo un borsone con 15 kg di droga gettati
    dall’aereo in avaria di un narcotrafficante. La storia è vera
    (accadde nel 1985 in Kentucky) e non finì bene giacché l’orso,
    ingerita la droga, divenne altamente pericoloso. Sullo scherno
    ne fanno le spese improvvidi poliziotti, ignari turisti,
    criminali alla ricerca del bottino e un gruppo di adolescenti.
        Si ride tra un brivido e l’altro.
        – La casa, il risveglio del male di Lee Cronin con Alyssa
    Sutherland, Lily Sullivan, Nell Fisher, Morgan Davies, Jayden
    Daniels, Gabrielle Echols, Billy Reynolds-McCarthy, Tai Wano.
        Anche qui domina il filone del momento, l’horror per
    adolescenti. Due sorelle si ritrovano dopo anni per una riunione
    familiare. Hanno però adesso in comune un oggetto magico,
    ritrovato per caso, che risveglia pericolosi demoni. Non saranno
    le sole a farne le spese. Il taglio crudo e quasi
    documentaristico del regista neozelandese toglie al film la
    potenziale patina di prevedibilità. – Amira di Mohamed Diab con Saba Mubarak, Ali Suliman, Tara
    Abboud, Waleed Zuaiter, Ziyad Bakri, Suhaib Nashwan, Saleh
    Bakri. Una giovane palestinese è crescita nel mito del padre,
    Nawar, che l’ha concepita stando in carcere, condannato
    all’ergastolo dalla giustizia israeliana. Molti anni dopo, Nawar
    chiede alla moglie di avere un altro figlio con lo stesso
    sistema, il contrabbando del seme. Ma scoprirà così che in
    verità è sterile e Amira dovrà mettersi alla ricerca del suo
    genitore biologico. Una scoperta destinata a cambiarle la vita. Esce anche il cartoon Mavka e la foresta incantata di Oleh
    Malamuzh e Oleksandra Ruban mentre per il weekend è atteso il
    documentario sulle battaglie degli attivisti in giro per il
    mondo Bigger than us di Flore Vasseur, visto alla scorsa
    edizione del festival di Cannes. (ANSA).
       


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