Woody Allen. Gli ottant’anni di un depresso maestro della risata

wody allenSe incontri Woody Allen, in un salottino di un grande albergo della Croisette, i segni del tempo li noti tutti. Si china verso l’interlocutore per sentire meglio le sue parole, non ricorda con precisione le citazioni (“era Primo Levi o Bruno Bettelheim?”). Ma se comincia a parlare di qualcosa che ama, la memoria torna e il volto si illumina. “Torino? Sì la conosco, ci ho suonato jazz una volta, bellissima città”. Heywood Allen Stewart Konisberg compie ottant’anni il primo dicembre. Ottant’anni di un depresso cronico che ha fatto dell’umorismo e del cinismo uno strumento cinematografico, tanto che solo pochi giorni fa la Writers Guild of America, il potente sindacato degli scrittori di Hollywood,  ha deciso che il suo cinema, nella fattispecie Io e Annie, è il più divertente della storia.