Yara. E’polemica sul DNA. La difesa: dati non genuini

YARA-facebookNEL PROCESSO in corso a Bergamo contro Massimo Bossetti, il carpentiere di Mapello in cella dal 16 giugno 2014 con l’accusa di aver ucciso Yara Gambirasio, una cosa è certa: quando in aula si parla degli esami del dna effettuati dagli ufficiali del Ris sulle tracce organiche rinvenute sugli indumenti della tredicenne, scatta lo scontro tra il pubblico ministero Letizia Ruggeri e gli avvocati Claudio Salvagni e Paolo Camporini, difensori di Bossetti.
È accaduto anche ieri, quando i legali hanno rinunciato, in polemica con il modus operandi della Procura, al controesame dei militari del Ris che hanno condotto gli accertamenti sui cosiddetti ‘dati grezzi’ alla base della relazione dei tecnici che estrapolarono il Dna di Ignoto 1, poi attribuito da altri laboratori al muratore di Mapello.

LA DECISIONE della difesa è arrivata dopo il deposito di una integrazione delle 1300 pagine di dati grezzi, integrazione che, per i due legali, costituisce una violazione del diritto di difesa. Salvagni e Camporini hanno anche insinuato dubbi sulla «genuinità» di questi elementi. «Dubitiamo – ha affermato L’avvocato Claudio Salvagni – che questi dati siano genuini. Prima i Ris hanno dichiarato che i dati erano tutti emersi, ora ne hanno aggiunti il 400 per cento in più». «I dati aggiunti – ha risposto a muso duro il pm Letizia Ruggeri – sono 18», provocando la reazione di Salvagni: «È stato trovato un sistema per fare vedere dall’accusa alcuni dati e altri no. Il modus operandi di questa Procura non ci permette di operare e quindi dubitiamo dei dati grezzi». Dichiarazioni pesanti, rafforzate da Paolo Camporini: «Questo sistema è inaccettabile, mi sono sentito preso in giro: quando facciamo domande, l’accusa chiede tempo e annuncia sorprese presentandosi con dati diversi». Da qui la richiesta di riesaminare tutti i reperti.
Richiesta giudicata inaccettabile dall’accusa: «Tutti i dati sono stati acquisiti e depositati in maniera regolare e analizzati in Cassazione, al Tribunale del Riesame, dal gip e dal gup». Il pm Ruggeri ha definito le parole dei due avvocati di Bossetti «accuse ai limiti della calunnia» e chiesto la trasmissione del verbale all’ufficio del pm, perchè valuti il da farsi. La Corte ha respinto le tre richieste della difesa: l’inutilizzabilità dei dati grezzi, l’acquisizione dei fogli di lavoro dei Ris e la possibilità di riesaminare i reperti. Prossima udienza il 16 dicembre.