Yara, la mamma depone in aula: «Quel giorno aveva preso voti bellissimi»

YARA-facebookLo ha detto la mamma della 13enne uccisa deponendo come testimone nel processo a Massimo Bossetti che, per la prima volta, è uscito dalla gabbia degli imputati e siede accanto ai suoi avvocati.

«Era il collante, il sale della nostra famiglia, ogni cosa la faceva con una capriola, una giravolta. Era sempre allegra e sorridente». Anche Fulvio Gambirasio si è commosso più volta nel ricordare la figlia Yara.
«Quando Yara non tornò a casa – ha proseguito – ho passato notti intere a pensare se potevo aver fatto del male a qualcuno. E io sono una persona che non ha mai fatto del male ad altre persone e conosco molta gente. Quando fui informato del fermo, chiesi a mia moglie di dirmi il nome e, quando mi è stato detto, mi sono sentito per certi versi risollevato». Il processo prosegue nel pomeriggio con altri testimoni, tra cui la zia di Yara.

Intanto gli avvocati difensori di Massimo Bossetti sono soddisfatti per il fatto che la Corte abbia disposto l’acquisizione dei cosiddetti «dati grezzi» sulla scorta dei quali è stato stabilito che il Dna sul corpo di Yara appartiene al muratore bergamasco: «Abbiamo chiesto di poterli avere – hanno spiegato gli avvocati Claudio Salvagni e Paolo Camporini – perchè fino ad ora avevamo solo una sorta di analisi di una radiografia, non la radiografia stessa». «Con i dati grezzi – hanno concluso – sarà possibile stabilire se sono stati commessi degli errori».

Fonte: IL MESSAGGERO