ANCHE OBAMA ormai sembra avere pochi dubbi: «La strage di San Bernardino potrebbe essere stata un atto di terrorismo – dice il presidente –. Ancora non lo sappiamo, ma andremo fino in fondo e rimarremo vigili». Gli analisti invece, mentre continuano ad arrivare dettagli sempre più raccapriccianti, sul massacro sembrano aver già concluso che l’uccisione di 14 persone e il ferimento di altre 21 è stato premeditato e che la matrice è quella dell’estremismo. Gli assassini della struttura per disabili dell’Inland Regional Center, di San Bernardino, sono soltanto due: marito e moglie. Erano vestiti con tenute paramilitari giubbotto antiproiettile e passamontagna sul viso. Oltre alle armi avevano portato anche tre ordigni esplosivi per allargare la portata della strage. Syed Farook, di 28 anni, è un giovane nato e cresciuto in America con una famiglia di origini asiatiche che lavorava da 5 anni come ispettore sanitario della contea di San Bernardino. La moglie Tashfeen Malik, di 27 anni, pachistana lo ha seguito fino in fondo nella «missione del terrore».
QUANDO la polizia e le squadre speciali hanno bloccato con mezzi blindati la fuga del loro Suv nero dopo il massacro, i due si sono rimessi a sparare, ma sono stati letteralmente crivellati di proiettili. La coppia non risultava segnalata negli elenchi dell’Fbi.
Syed aveva partecipato alla festa di Natale nella mattinata con i suoi compagni di lavoro, che avevano affittato la sala, ma dopo un diverbio con un collega era tornato a casa arrabbiato. Si è ripresentato poco più di un’ora dopo, vestito da combattimento insieme alla moglie imbracciando fucili d’assalto e pistole automatiche, iniziando ad aprire il fuoco su tutti senza dire una parola e ricaricando le armi almeno una volta.
Oltre a 3 ‘tubi bomba’ che gli artificieri hanno trovato nei locali del centro disabili – e che non sarebbero esplosi per un malfunzionamento del telecomando – a casa della coppia la polizia ha trovato un vero arsenale con diverse armi altre 12 bombe artigianali e oltre 5000 proiettili.
«Tutto deve essere stato attentamente pianificato – dice il capo della polizia di San Bernardino Jarrod Burguan –. Non credo che Farook sia andato a casa e si sia messo abiti tattici all’improvviso».
Secondo i suoi compagni di lavoro, Syed era una persona assolutamente normale e senza problemi. Gli investigatori stanno però adesso esaminando attentamente un recente viaggio che il giovane ha fatto in Arabia Saudita nel 2014 per tornare con la moglie pachistana che ha partorito una bambina solo 6 mesi fa e che è stata parcheggiata dalla nonna materna prima di andare a compiere il massacro.
FONTI dell’Fbi sostengono che Farook si sarebbe radicalizzato ed esistono tracce di suoi contatti telefonici e via social network con alcuni personaggi legati al terrorismo internazionale. Secondo l’Atf, le pistole che la coppia possedeva sono state acquistate legalmente e così pure i fucili d’assalto, che però in California sono illegali. La pista delle armi insomma potrebbe portare adesso ad altri presunti complici o fiancheggiatori della coppia killer.
La Stampa