Zelensky chiede più armi al G7. Il Cremlino dice no a Parolin

“È solo grazie al vostro sostegno se qui esiste ancora il mio Paese e esiste ancora il popolo ucraino”. Così, a quanto si apprende, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che in un breve intervento durante la riunione del G7 in videocollegamento avrebbe ringraziato uno per uno i leader, inclusa la premier Giorgia Meloni, per il contributo dei loro Paesi a difesa di Kiev. Zelensky ha invitato i Paesi del G7 a fornire più armi all’Ucraina. 

“È fondamentale rimanere uniti nel pieno sostegno del G7 all’Ucraina, anche in campo economico e militare. Siamo chiamati a continuare a difendere il Paese dalla guerra di aggressione russa”. Lo ha detto, a quanto si apprende, la premier Giorgia Meloni, partecipando in videocollegamento alla sua prima riunione del G7, dopo quella d’emergenza andata in scena durante il G20 di Bali.

“Bisogna cominciare a pianificare la ricostruzione post bellica dell’Ucraina”.

“Rimaniamo impegnati sulle sanzioni alla Russia”, ha detto Meloni sottolineando che “dopo le sanzioni sul petrolio russo, oggi più che mai serve uno sforzo internazionale sul gas”.

“Temo che i fratelli ceceni e buriati, oltre a me, non lo apprezzerebbero. Per quanto ricordo, non ci sono state parole di scuse dal Vaticano”. Così, con un riferimento alle accuse di crudeltà ai soldati buriati e ceceni in Ucraina formulate nei giorni scorsi da papa Francesco, la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, ha respinto la proposta del cardinale Pietro Parolin, di ospitare colloqui tra Mosca e Kiev in Vaticano. “Siamo disponibili,credo che il Vaticano sia il terreno adatto. Abbiamo cercato di offrire possibilità di incontro con tutti e di mantenere unequilibrio. Offriamo uno spazio in cui le parti possanoincontrarsi e avviare un dialogo. Sta a loro individuare lametodologia di lavoro e i contenuti”, aveva detto il segretario di Stato Vaticano, rispondendo alledomande sulla guerra in Ucraina, a margine della presentazioneal Senato del libro “Giorgio La Pira: i capitoli di una vita”.”Dobbiamo sperare contro ogni speranza – aveva poi aggiuntoo all’agenziaSir – anche se per ora non vedo spiragli positivi”. La risposta di Mosca non si è fatta attendere e non la lasciato grandi spazi di manovra. “Temo che i fratelli ceceni e buriati, oltre a me, non lo apprezzerebbero. Per quanto ricordo, non ci sono state parole di scuse dal Vaticano”, ha risposto la portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova, secondo quanto riportato dalla Tass.

   La proposta del Vaticano arriva all’indomani della  telefonata tra il presidente ucraino Volodymr Zelensky e Joe Biden. Il presidente degli AStati Uniti ha parlato dei recenti pacchetti di aiuti Usa a Kiev, sottolineando come gli Usa stiano “dando priorità agli sforzi per rafforzare la difesa aerea dell’Ucraina” mentre continuano gli attacchi russi alle sue infrastrutture cruciali. Attacchi proseguiti anche durante la scorsa notte mentre  nelle prime ore del mattino gli allarmi aerei sono risuonati nella capitale e nella regione di Kiev e in diverse regioni del Paese tra le quali Cherkassk, Vinnitsa, Kirovograd, Nikolayev, Zhitomir, Odessa e Kharkov. 

Per il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, l’ipotesi di un blackout completo in seguito ai bombardamenti russi, a questo punto,  “è abbastanza realistica, ma la situazione instabile non spingerà gli ucraini a lasciare il Paese”. Il no di Mosca arriva inoltre alla vigilia della conferenza internazionale di Parigi in sostegno alla resistenza civile dell’Ucraina.


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