Zona Champions, l’Inter crolla. Fiorentina terza, bene la Roma, rimonta Milan

mancini_sciarpa_inter_getty-1Che l’Inter non potesse continuare a occupare la prima posizione della classifica, miracolosamente tenuta per molte giornate nel girone di andata, era sotto gli occhi di tutti quelli che credono che, nel calcio, si vinca passando attraverso il gioco. Non solo il bel gioco inteso come attacco sfavillante, ma gioco inteso come logica di movimenti e posizione in campo dei giocatori: anche quando movimento e posizione servono, come accadeva all’Inter di Herrera e al Milan di Rocco, soprattutto per blindare la difesa e agire con fulminanti azioni di contropiede.

L’Inter di Mancini non era nulla di questo: aveva una difesa quasi granitica, ma i risultati erano spesso condizionati da una certa improvvisazione nella costruzione del gioco. Ovvero, non si capiva esattamente cosa la squadra volesse davvero fare. Un’Inter brutta, insomma, ma capace di macinare punti con il minimo sforzo (da qui i tanti 1-0 della prima parte della stagione). È bastato che la difesa diventasse meno granitica per togliere il velo alla triste realtà: quella nerazzurra non è “squadra”, non ha un gioco in testa su cui puntare nei momenti difficili, vive una fase di involuzione che le impedisce di tenere il risultato quando come ieri sera, ma era già successo contro il Verona ultimo in classifica, riesce ad andare in vantaggio.

Un bel problema da risolvere per Mancini, che adesso vede allontanarsi la zona Champions con Fiorentina e Roma che hanno effettuato il sorpasso e con il Milan che, staccato di soli due punti, sta arrivando rapidamente alle spalle dei nerazzurri.

Diciamo subito dei rossoneri: hanno infilato una serie di risultati positivi (ieri hanno battuto il Genoa 2-1) anche grazie alla pochezza degli avversari incontrati. Ma i campionati si vincono (o comunque in questo caso si fa strada in classifica) soprattutto battendo le piccole. Non è un bel Milan, e del resto non lo è mai stato in questa stagione, ma Mihajlovic sembra essere riuscito a dare una logica alla squadra.?Quello che, al momento, Manicni non è invece riuscito a fare.

La Fiorentina al contrario, indipendentemente dai risultati altalenanti, ha una costruzione di gioco che segue dall’inizio della stagione. Ha una rosa non strabordante, ma buoni giocatori adatti a eseguire le indicazioni dell’allenatore. Per il terzo posto darei una preferenza proprio ai viola, piuttosto che a una Roma in netta ripresa, ma ancora incline nonostante la cura Spalletti a prendere gol troppo facilmente (anche nell’ultima gara vinta 3-1 con il?Carpi i segnali in arrivo dalla difesa sono stati tutt’altro che confortanti).

Una breve annotazione, prima di chiudere, sul prossimo turno. La Juventus andrà a Bologna, sul campo di una squadra che gioca bene e vince spesso (anche ieri 1-0 in casa dell’Udinese): non sarà facile. Scontro difficile anche per il Napoli, che riceverà il Milan: un’occasione per dimostrare che la sconfitta dello Juventus Stadium è stata digerita. Gare sulla carta facili per Fiorentina e Roma: i viola vanno a Bergamo in casa dell’Atalanta, i giallorossi ospitano il Palermo. Per l’Inter l’occasione di riprendersi: a San Siro arriva la disastrata Sampdoria di quest’anno, lontana parente della bella squadra del campionato scorso. Non facesse tre punti nemmeno questa volta Mancini avrebbe davvero molto di cui preoccuparsi. E comunque, nel dubbio, io farei molta attenzione a un certo Antonio Cassano… (…) Il Sole 24 ore

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