Il prof? Un condannato per stupro. Smascherato dagli studenti 007 Ancona, è un ex sacerdote. Arrivato in cattedra con l’autocertificazione

studentiSTUDENTI 007 smascherano il passato scomodo di un docente e lo costringono a rinunciare alla cattedra di un liceo di Ancona. È durata poche ore l’esperienza didattica di Armando Bicchiarelli, il pesarese di 44 anni condannato in primo grado lo scorso anno, con rito abbreviato, a due anni e 10 mesi per violenza sessuale ai danni di un ragazzo. Al tempo Bicchiarelli (che ora vive a Rimini) era sacerdote nella parrocchia di Isola del Piano, nel Pesarese. I fatti risalgono al 2012 quando don Armando è stato arrestato per violenza sessuale, stalking e danneggiamento aggravato. In questi giorni il suo legale, l’avvocato Brunelli, ha iniziato a lavorare per l’appello che, tuttavia, vista la decisione di andare all’abbreviato, potrebbe non regalare grandi novità. LA SETTIMANA scorsa Bicchiarelli ha iniziato la sua supplenza, in sostituzione del titolare della cattedra di storia e filosofia al liceo scientifico Galilei’ di Ancona, ma le lezioni per lui si sono interrotte quasi subito. Decisiva la concertazione tra studenti e dirigenza scolastica. I primi, vista l’eccentricità del professore che nella seppur breve esperienza non ha mai dato adito a qualsiasi comportamento anomalo, questo va sottolineato, avevano cercato notizie del supplente sulla rete. Tra Facebook e i normali motorini di ricerca il passato recente di Bicchiarelli è spuntato fuori. Il resto lo ha fatto il corpo docenti del liceo: «Quando ci siamo accorti della sua posizione gli abbiamo comunicato che non sarebbe più stato un nostro docente afferma la dirigente scolastica del liceo Galilei’, Annarita Durantini . Lui non si è opposto e non ha presentato alcun ricorso al provvedimento, un segnale inequivocabile. Stando alla nostra ricostruzione, il signore al momento di iscriversi alla lista in cui gli istituti attingono per le supplenze, ha compilato l’autocertificazione». IL NODO è proprio questo. « È probabile spiega la preside che nell’autocertificazione non sia stato specificato il problema giudiziario in questione. Quando lui ha accettato di venire nella nostra scuola per svolgere le supplenze di storia e filosofia, in quel momento noi non avevamo i mezzi per sapere tutto di lui. Nel giro di poco tempo abbiamo ricostruito la sua posizione e da quel momento il suo rapporto con noi è stato interrotto. Non solo, abbiamo provveduto a segnalare la cosa all’ufficio scolastico regionale che dovrebbe prendere tutte le misure del caso affinché non si ripeta più una cosa del genere in altre scuole delle Marche». Il Resto del Carlino

  • Le proposte di Reggini Auto