16 campanellari in manette. Sgominate due bande dell’est attive a Marina Centro

Un croupier, 4 finti giocatori (tra cui due donne) e 3 pali, pronti ad avvisare dell’arrivo delle forze dell’ordine. Questa la formazione tipo delle due bande di campanellari smantellate nell’operazione Dream Team portata avanti da squadra mobile e polizia municipale di Rimini. Due bande distinte, composte ognuna da 8 persone (tra i 29 ed i 60 anni) ed operanti a Marina Centro, lungo la passeggiata sui viali Regina Elena e Regina Margherita.
A capo delle organizzazioni, capaci di truffare una decina di persone al giorno per un giro da migliaia di euro, alcuni rumeni che assoldavano poi uomini e donne dell’est (macedoni, slovacchi e albanesi) in molti casi clandestini. Uomini pronti anche a minacciare le proprie vittime e capaci di soppiantare un “settore” per anni monopolio dei napoletani.

Per ottenere le 16 ordinanze di custodia cautelare in carcere, eseguite ieri sera, le forze dell’ordine hanno presentato in procura i risultati di 2 settimane di indagini con filmati e testimonianze di vittime, perlopiù giovani e anziani. Per la prima volta in Italia si è potuto così contestare ai campanellari il reato di associazione a delinquere finalizzata alla truffa superando un limite del codice penale che annovera il gioco delle 3 campanelle tra quelli d’abilità e non d’azzardo. Lo scorso anno, ad esempio, la municipale aveva potuto elevare solo sanzioni amministrative da 1.000 euro e i verbali venivano stracciati direttamente in faccia agli agenti. La speranza delle forze dell’ordine è che questa operazione esemplare possa portare le altre organizzazioni, se ne stimano 15 sul territorio, ad abbandonare il riminese. Altrimenti altri blitz scatteranno a breve.

Newsrimini.it

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