Nel 2008, in Provincia, la delittuosità è diminuita del 15% rispetto all’anno precedente con 22.000 delitti consumati contro i 26.100 del2007. I comuni piu ‘delittuosi’ sono Rimini e Riccione(13.500 e 3.500 delitti).
Bellaria – Igea Marina, Misano e Cattolica registrano all’incirca 1.000 episodi delittuosi ciascuno. I restanti comuni della fascia intermedia hanno indici sensibilmente inferiori che decrescono procedendo verso la zona collinare interna. In Provincia prevalgono i reati contro il patrimonio. Furti e rapine, 13.000 e 324 nel 2008, sono i più frequenti, (sono state 60 le rapine a danno di Istituti di credito e Uffici postali). I reati contro la persona sono stati poco più di mille. Gli episodi connessi allo spaccio sono stati 314. Il maggior picco di delittuosità, sia pure in calo rispetto al 2007, si è registrato nel quadrimestre estivo, con il cosìdetto “pendolarismo” della criminalità.
I cittadini stranieri o apolidi coinvolti in attività delittuose sono stati oltre millecinquecento tra arrestati (514) e denunciati (994).
Circa il 30 % delle persone arrestate, è responsabile di reati connessi allo spaccio o al narcotraffico. Sono state 337 le persone arrestate nelle operazioni antidroga, 167 quelle denunciate e 27 i chilogrammi di stupefacente complessivamente sequestrati. In Provincia operano 14 Stazioni, 1 Tenenza e 2 Compagnie.
Il quadro generale di ristrettezze, non ha impedito ai Reparti dei Carabinieri di espletare nella Provincia di Rimini, 17.850 servizi di pattuglia, denunciare 3500 persone, arrestarne 1.200 e rispondere a 178.665 richieste d’intervento pervenute al 112 e perseguire 17.000 delitti ovvero il 75% di quelli complessivamente denunciati nella Provincia.
‘Razionalizzazioni e ottimizzazioni delle risorse sono naturalmente ancora possibili. Ha detto il comandante provinciale dei carabinieri di Rimini – I positivi risultati operativi e il potenziamento del dispositivo territoriale sono strettamente correlati alla profonda e rigorosa razionalizzazione del settore logistico amministrativo, ove l’Arma impiega appena il 3,3% delle risorse umane, ben al di sotto del 10% indicato quale obiettivo delle Pubbliche Amministrazioni dall’ultima legge finanziaria.
Nel 2008 c’è stato un incremento delle pattuglie sul territorio di circa l’8% rispetto al 2007, con una media di 49 servizi esterni giornalieri, con picchi in estate, di 80 pattuglie. La stessa pianificazione ha consentito anche una riduzione del 4% dei militari impiegati nei servizi interni di caserma’.