Psrs: Stato confusionale dell’esecutivo

L’ultima sessione consiliare ha confermato lo stato confusionale in cui versano governo e maggioranza che a distanza di due anni e mezzo dall’inizio della Legislatura hanno abbondantemente dimostrato di non essere in grado di fare uscire la nostra Repubblica da una crisi economica, finanziaria e sociale senza precedenti.

Il riferimento prodotto nel corso del comma comunicazioni dal Segretario di Stato per le Finanze sulla decisione di Banca Iccrea di rescindere il contratto operativo con sei banche sammarinesi ha palesato in maniera incontrovertibile la totale impotenza dell’Esecutivo e di Banca Centrale rispetto alla possibilità di aprire un negoziato serio e proficuo con il Ministero dell’Economia e con Banca d’Italia.

Le relazioni bilaterali tra i due Stati sono giunte ai minimi storici ed ora più che mai diventano comprensibili a tutti le micidiali conseguenze della defenestrazione del vertice di Banca Centrale all’inizio del 2010, della insensata conferenza stampa romana di una delegazione del governo sammarinese, dei reiterati incomprensibili attacchi al Ministro Tremonti da parte di membri del Congresso di Stato e di forze della maggioranza, del tentativo di delegittimazione del Comandante della Gendarmeria e dell’ingiustificata discriminazione perpetrata nei confronti dei lavoratori frontalieri.

Ma il nostro Paese sta sprofondando verso una deriva economica e finanziaria destinata inevitabilmente a sfociare in una crisi di sistema dalle conseguenze devastanti sul tenore di vita di tutti i sammarinesi e, quindi, è finito il tempo delle recriminazioni e delle polemiche sterili.

Il Patto per San Marino ha il dovere politico ed istituzionale di assumersi le responsabilità della mancata normalizzazione dei rapporti con la Repubblica Italiana e, di conseguenza, deve dimostrare il coraggio di determinare la chiusura dell’attuale fase politica per aprirne una completamente nuova.

Occorre, infatti, sin da subito rivedere complessivamente l’impostazione politica e diplomatica adottata dal governo sammarinese nel rapportarsi con le istituzioni italiane, in quanto per l’intero sistema economico della nostra Repubblica la priorità è la definizione del contenzioso esistente tra i due Stati. Non c’è più tempo da perdere.

Proprio in virtù di queste considerazioni il gruppo consiliare del PSRS ha presentato un ordine del giorno per l’introduzione nella prossima sessione del Consiglio Grande e Generale di un apposito dibattito per sviluppare un confronto sullo stato delle relazioni bilaterali italo-sammarinesi.

E’ sconcertante la superficialità e la leggerezza con cui il Patto per San Marino ha deciso di respingere la proposta del PSRS, soprattutto in considerazione di due macigni pesantissimi caduti nelle ultime settimane sul nostro Sistema Paese, come la sentenza Karnak e la decisione di Iccrea. Evidentemente il Patto ancora una volta sottovaluta la drammaticità della situazione affrontata dalla nostra Repubblica.

La maggioranza, invece, ha accolto la richiesta del PSRS di svolgere un dibattito consiliare sul tema dell’integrazione con l’Unione Europea, alla luce delle recenti prese di posizione di alcuni membri del Congresso di Stato che hanno ipotizzato un percorso comune per tutti i micro-stati. Il PSRS ritiene che sia doveroso fare chiarezza sulle reali intenzioni del governo in materia, pertanto valuta positivamente la possibilità di discuterne apertamente nella sessione consiliare di giugno.