Acqualagna (PU). Riccardo Branchini, il giovane scomparso da novembre, potrebbe essere “vivo ma in pericolo”. L’ipotesi del suo legale: “Caduto in una trappola?”

Negli ultimi giorni, nuovi sviluppi hanno riacceso la speranza nel caso della scomparsa di Riccardo Branchini, il giovane 19enne di Acqualagna sparito nella notte tra il 12 e il 13 ottobre 2024. Inmfatti, secondo l’avvocato della famiglia, Elena Fabbri, le perizie sui dispositivi elettronici di Riccardo — in particolare telefono e computer — hanno fornito indizi importanti. Le analisi mostrano che Riccardo potrebbe essersi allontanato volontariamente e con l’aiuto di qualcuno. Sono state rilevate ricerche effettuate su autonoleggi, treni e autobus, oltre a spostamenti sospetti dell’auto, che suggeriscono che il ragazzo stesse aspettando qualcuno.

L’avvocata ha espresso preoccupazione per il fatto che Riccardo possa essersi fidato di persone sbagliate, trovandosi ora in una situazione di pericolo. Questi dati aprono uno spiraglio rispetto alla possibilità che il giovane sia ancora vivo ma in difficoltà.

Segnalazioni di avvistamenti

Parallelamente alle perizie, sono emerse alcune segnalazioni di avvistamenti di Riccardo. Una testimone ha dichiarato di averlo visto due volte a Pesaro, vicino al centro storico, ma quando le forze dell’ordine sono intervenute, il giovane era già sparito.

Inoltre, la madre di Riccardo ha ricevuto una segnalazione da Bologna, dove qualcuno avrebbe visto il ragazzo seduto su una panchina nei pressi dell’università. Anche in questo caso, all’arrivo delle autorità non è stato possibile rintracciarlo.

La speranza della famiglia

Nonostante i lunghi mesi di incertezza, la famiglia di Riccardo continua a cercarlo con determinazione, convinta che sia ancora vivo e che possa tornare a casa. L’appello è rivolto a chiunque abbia informazioni o avvistamenti, nella speranza di poter chiudere al più presto questo doloroso capitolo.

Il caso dalla scomparsa a oggi: una cronistoria

  • 12-13 ottobre 2024: Riccardo Branchini scompare misteriosamente nella zona della diga del Furlo, lasciando la propria auto parcheggiata con dentro effetti personali e telefono.

  • Primi giorni di ricerche: Vengono mobilitate ampie squadre di soccorso, con vigili del fuoco, sommozzatori, droni, unità cinofile e volontari. Le ricerche si concentrano soprattutto nell’area della diga, ma non emergono tracce del ragazzo.

  • Indagini e fascicolo per istigazione al suicidio: A seguito del ritrovamento di una lettera lasciata da Riccardo, la Procura apre un fascicolo per istigazione al suicidio, ma il contenuto della lettera resta coperto da segreto istruttorio.

  • Segnalazioni e piste internazionali: Nel corso dei mesi si susseguono segnalazioni di avvistamenti in Svizzera, Germania e altre città italiane, ma nessuna porta a una conferma concreta.

  • Ultimi sviluppi: Le perizie sui dispositivi e i nuovi avvistamenti a Pesaro e Bologna riaccendono la speranza che Riccardo sia ancora vivo, anche se in una situazione di potenziale pericolo.

La vicenda di Riccardo Branchini continua a essere seguita con attenzione dalle autorità e dalla comunità, in attesa di ulteriori novità che possano finalmente fare luce su questa dolorosa scomparsa.