Secondo il Wall Street Journal emerge dall’indagine sulle cause del disastro
I risultati preliminari dell’indagine sul volo Air India che l’11 giugno precipitò poco dopo essere decollato dall’aeroporto internazionale Sardar Vallabhbhai Patel di Ahmedabad indicano che gli interruttori che controllano il flusso di carburante ai due motori dell’aereo erano stati disattivati, causando un’apparente perdita di spinta poco dopo il decollo. Lo hanno rivelato fonti al Wall Street Journal. I piloti utilizzano gli interruttori per avviare i motori dell’aereo, spegnerli o ripristinarli in determinate emergenze. L’indagine si sta concentrando sulle azioni dei piloti del e finora non ha evidenziato alcun problema con il velivolo, un Boeing 787 Dreamliner. Lo schianto ha provocato 270 morti.
E’ stato il primo incidente per un Boeing 787 Dreamliner
Quello dell’11 giugno è stato il primo incidente per un Boeing 787 Dreamliner. L’azienda aeronautica statunitense era già stata coinvolta in due incidenti di suoi velivoli nel 2018 e 2019 a pochi mesi di distanza. A ottobre del 2018 il volo Lion Air 610, un Boeing 737 Max 8, precipitò nel Mare di Giava al largo delle coste dell’Indonesia pochi minuti dopo il decollo da Giacarta. In quell’incidente morirono tutte le 189 persone a bordo. Cinque mesi dopo, il volo Ethiopian Airlines 302, un Boeing 737 Max 8, si schiantò dopo il decollo da Addis Abeba, in Etiopia e morirono 157 tra passeggeri e membri dell’equipaggio.
LaPresse