I rapporti fra i due Paesi non possono allora che essere buoni. Basta “ostilità”, chiede Gabriele Gatti, segretario di Stato a Bilancio e Finanza, mentre Antonella Mularoni, titolare degli Esteri del Titano, non vede “alternativa” possibile alla rinegoziazione della convenzione del ’91, “qualora l’Italia lo chiedesse”. “Sta dandoci una grossa mano a uscire dai guai in cui per grossa parte ci siamo cacciati da soli” incappando nella procedura rafforzata dell’organismo di valutazione del Consiglio d’Europa, aggiunge.
Per il Titano non c’è più alternativa nemmeno alla trasparenza: “Ora bisogna eliminare le mele marce che danneggiano tutta l’economia sammarinese”, dice Gatti, anche attraverso le nuove norme in materia di prevenzione e contrasto al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo. Ma il segreto bancario, anche se cederà di fronte alla contestazione di questi reati, non si tocca: “Il contrasto a riciclaggio e terrorismo- chiarisce Gatti- non lo intaccherà”.
20 febbraio 2009
Gabriele Gatti
BOLOGNA- San Marino è pronto per rientrare nella white list dopo l’esclusione da parte del Moneyval: il messaggio parte forte e chiaro dal forum organizzato sul Titano da European House Ambrosetti e Fondazione Cassa di Risparmio della Repubblica di San Marino dal titolo “Repubblica di San Marino e Italia: rapporti tra Stati e adeguamento del quadro normativo”. Tra gli invitati, introdotti dall’intervento del presidente dell’advisory board di San Marino, Valerio De Molli, hanno fatto il punto sui passi compiuti e quelli ancora da fare per tornare nell’elenco dei “virtuosi” il costituzionalista Luca Mezzetti, Enrico Amati (docente di diritto penale all’Università di Udine), Nicola Mazzacuva (ordinario di diritto pensale all’Università di Bologna) e i parlamentari italiani Giulia Bongiorno e Nicola Rossi.
Il Titano “non puo’ permettersi di stare fuori dalla white list”, dice De Molli, presentando le conclusioni dello studio Ambrosetti sulle relazioni fra i due Paesi. San Marino “non è una zavorra” per lo Stato italiano, ma una “ricchezza”: le ricadute economiche del Titano ammontano a circa 3 miliardi di euro, se si sommano i dati sul consumo delle famiglie sammarinesi oltre frontiera (122,7 milioni), import (2,47 miliardi) e 221,7 milioni di investimenti in Italia di imprese sammarinesi.
Antonella Mularoni
I rapporti fra i due Paesi non possono allora che essere buoni. Basta “ostilità”, chiede Gabriele Gatti, segretario di Stato a Bilancio e Finanza, mentre Antonella Mularoni, titolare degli Esteri del Titano, non vede “alternativa” possibile alla rinegoziazione della convenzione del ’91, “qualora l’Italia lo chiedesse”. “Sta dandoci una grossa mano a uscire dai guai in cui per grossa parte ci siamo cacciati da soli” incappando nella procedura rafforzata dell’organismo di valutazione del Consiglio d’Europa, aggiunge.
Per il Titano non c’è più alternativa nemmeno alla trasparenza: “Ora bisogna eliminare le mele marce che danneggiano tutta l’economia sammarinese”, dice Gatti, anche attraverso le nuove norme in materia di prevenzione e contrasto al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo. Ma il segreto bancario, anche se cederà di fronte alla contestazione di questi reati, non si tocca: “Il contrasto a riciclaggio e terrorismo- chiarisce Gatti- non lo intaccherà”.
20 febbraio 2009