Agostino Corbelli (Popolari) replica alle accuse dell’altro Corbelli del Psd

Corbelli Agostino: ”Ho letto con attenzione la risposta del candidato del Psd Corbelli rispetto al ns. articolo sull’economia reale. Le nostre teorie saranno anche medievali, pur rispettando la finanza e il suo mondo, le piccole e le medie aziende della nostra Repubblica chiedono i loro finanziamenti alle banche e non si mettono a fare obbligazioni o azioni!! Quello che i Popolari vogliono sostenere è che nel nostro Paese le piccole e medie aziende sono indispensabili per l’economia nazionale, perché i cittadini sammarinesi abbiano un reddito certo e che lo Stato si preoccupi di incentivare coloro che vogliono lavorare con le mani e produrre ricchezza. I Popolari non credono che i castelli di carta costruiti sulle speculazioni finanziarie possano essere considerati strumenti di sviluppo, così come dimostra la cronaca mondiale degli ultimi giorni che sta creando apprensione e preoccupazione anche nei nostri concittadini.
I Popolari credono, invece, che turismo artigianato e piccole imprese possano crescere e svilupparsi anche con il supporto delle banche, ma tutto il sistema economico deve essere costruito su basi solide, trasparenti e con regole riconosciute anche dall’esterno. Inoltre vorrei ricordarle che l’apice del benessere a San Marino è stato raggiunto quando l’artigianato, il commercio, anche nel suo settore turistico, e la piccola impresa costituivano la fonte di reddito primario creando ricchezza, posti di lavoro. Comunque io preferisco essere orgogliosamente medievale perché l’uomo che dimentica da dove è venuto il suo pane è un uomo che non ha futuro. Posso affermare con certezza che la strada intrapresa dal Patto per San Marino, e lo dico dopo aver analizzato il programma scaturito, è assolutamente quella giusta: non facciamo promesse mirabolanti, ma siamo consapevoli che rimboccandoci le maniche saremo in grado di risollevare le sorti di questo Paese. Paese che è stato portato allo sfascio da chi crede nella finanza creativa, da chi ha fatto della cosa pubblica una cosa privata, senza curarsi delle difficoltà e dei problemi che a San Marino incontrano tutte quelle persone che vogliono intraprendere un’attività e che costituiscono la vera ricchezza della nostra Repubblica.