Alex Rossi su esito del voto

Fare una analisi franca dell’esito elettorale non è semplice, le tentazioni per cadere in demagogia e polemica sono forti, ma ripensando a questo lungo periodo di impegno politico credo che se si vuole essere diversi, se si vuole veramente fare rinascere una nuova politica si deve compiere uno sforzo almeno inizialmente unilaterale per dare un senso reale alle cose sviluppando  in maniera il più oggettiva possibile l’analisi di questa tornata elettorale.

Diciamoci la verità questo primo passaggio con la nuova legge elettorale può essere, se lo vogliamo  una transizione verso il cambiamento, ma sicuramente non è il cambiamento.

Non lo è perché l’offerta politica non è stata in grado di proporlo, ci abbiamo provato in diversi con tutto l’impegno, ognuno per il proprio schieramento, ma la consapevolezza di un atteggiamento diverso nei confronti della nostra politica non era ancora matura e rischia di interrompersi se usciamo dalla strada impostata dal 2006 ad oggi.

Potremo fare facili dileggi, esentarci dalle responsabilità che il nostro ruolo di opposizione prevede e sorridere delle difficoltà preannunciate che il Patto per San Marino sta incontrando nel suo iniziale cammino.

Ma è questo che vogliamo? Continuare a dibattere e  a polemizzare su futilità aggrovigliandoci su noi stessi come purtroppo abbiamo fatto da anni in questo Consiglio senza più nessun radicamento con la nostra gente e senza nessuna capacità di leggere il reale ed intervenire su di esso per dare una nuova direzione?

La campagna elettorale è stata deludente, da una parte il refrain sul fatto che i due anni di centro sinistra non anno prodotto nulla e dall’altra –cosa affatto vera -, un richiamarsi al pericolo della restaurazione che emergeva chiaramente nel delinearsi del Patto di San Marino, restaurazione che sembra purtroppo si stia concretizzando.

Sono state dette molte amenità, non si è informata correttamente la cittadinanza e si è cercato di disinformare solo a fini polemici senza dati alla mano per raggiungere l’obiettivo della vittoria.

La campagna ha avuto le novità interessanti previste dalla legge elettorale che prevedeva i confronti fra gli schieramenti, sia nei castelli che in televisione.

Ci dobbiamo rammaricare perlomeno della gestione televisiva che in parte a nostro avviso a disatteso le promessa di confronti maggiormente professionali, questo in parte dovuto da una schedulazione degli orari non proprio accessibile a tutti e anche alla politica che ha dimostrato che quando deve parlare di programmi e progetti ha arrancato in maniera preoccupante.

fonte:sxun.org

  • Le proposte di Reggini Auto