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Acque a dir poco molto agitate in casa degli All Blacks dopo la sconfitta di ieri, la seconda nel giro di una settimana, contro l’Irlanda, che quindi ha vinto la serie sui tre incontri per 2-1. Alla nazionale di rugby della Nuova Zelanda un fatto del genere, perdere due partite di seguito in casa, non accadeva dal 1994, era in cui il rugby non era ancora del tutto dedito al professionismo, e a compiere quell’impresa era stata la Francia. Così ora la stampa locale si scatena in critiche, dettate dal gioco espresso dai Tutti Neri e dal fatto che domani, quando verrà pubblicata la nuova classifica di World Rugby, la Nuova Zelanda scenderà giù dal podio e sarà quarta, un’onta per una squadra che rappresenta la nazione nel mondo e che viene considerata un simbolo vivente dello sport del rugby.
Così è inevitabile che nell’occhio del ciclone sia finito il ct Ian Foster, ex assistente che nel 2019, dopo i Mondiali in Giappone, ha preso il posto di Steve Hansen. Ma finora i suoi risultati alla guida della squadra testimoniano di 16 vittorie, un pareggio e ben 7 sconfitte, con una percentuale di successi del 66,7% contro l’89% del suo predecessore. Così mentre il patron della federazione neozelandese Mark Robinson parla di “prestazioni inaccettabili da parte dei nostri” spiegando che c’è bisogno di “immediate contromisure e di lavorare duramente”, i tifosi hanno fatto partire, sulla piattaforma ‘Change.org’, una petizione affinché Foster venga esonerato. Al suo posto viene invocata la chiamata di Scott Robertson, allenatore dei Crusaders che hanno vinto il titolo del Super Rugby.
Ma in corsa ci sarebbe anche l’ex ct neozelandese dell’Irlanda Joe Schmidt , entrato da poco nei ranghi dei tecnici federali del suo paese di origine e che, in assenza di Foster alle prese con il Covid, aveva guidato gli All Blacks il 2 luglio scorso nell’unica partita vinta (42-19) delle tre disputate in questo mese contro gli irlandesi. Intanto già migliaia di persone hanno sottoscritto la petizione online.
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