Anche a San Marino il tempo è galantuomo e rivela “uomini, mezz’uomini, ominicchi, pigliainc**o e quaquaraqua” … di Enrico Lazzari

Anche a San Marino il tempo è galantuomo e rivela “uomini, mezz’uomini, ominicchi, pigliainc**o e quaquaraqua

Tanto tuonò che, immancabilmente, piovve. Oggi non mi concentro sulla crisi di governo che verrà ufficializzata fra qualche ora di fronte all’Ecc.ma Reggenza con il ritiro, da parte di Rete, della propria delegazione. É ormai un fatto praticamente conclamato dopo il voto di ieri sera che ha visto il Movimento “simil-grillino” sammarinese trasformare in una imbarazzante “Caporetto” la battaglia sferrata all’indirizzo della Democrazia Cristiana.

Ieri, alla fine, è accaduto quanto era prevedibile -e previsto- da ogni attento osservatore della politica sammarinese. Anzi, se non fosse stato per il rallentamento della riunificazione delle forze socialiste, il capolinea di questa maggioranza sarebbe arrivato un paio di mesi prima. Era il 2 dicembre del 2022, dell’anno scorso, quando su queste stesse pagine elettroniche (leggi qui), beccandomi critiche e aggettivi non certo gratificanti dall’intera maggioranza, scrissi: “…L’attuale esecutivo ben difficilmente potrà superare indenne la primavera”.

Non crediate sia, questo mio commento, un modo di compiacermi. Ma un “sassolino” dalla scarpa oggi voglio togliermelo. Per la mia dignità e per ringraziare della fiducia -oggi, ancora una volta, è dimostrato ben riposta- che GiornaleSM e chi lo guida mi ha sempre coraggiosamente garantito e dimostrato. Anche quando il momento sembrava giustificare qualche dubbio sulla fondatezza delle mie analisi.

Mi sono spesso sentito etichettato -da chi trovava “scomodi”  i miei editoriali e le mie analisi politiche- come una sorta di Don Chisciotte, sono stato accusato, ciclicamente e da esponenti di ogni forza politica, da destra a sinistra, di distorcere le mie conclusioni in funzione del vantaggio da procurare all’uno o all’altro… Sono stato imprudentemente “smentito” su analisi che -come questa sopra citata- si sono poi rivelate giuste. Ma, soprattutto, sono stato accusato -più o meno velatamente- anche pochissimi giorni fa, di “scrivere per conto terzi”. Ombre che poi, inevitabilmente, andavano ad abbattersi anche sull’autorevolezza della testata, di questa testata elettronica e seguitissima che mi “ospita”.

Ma il tempo, si sa, è galantuomo. Certe analisi, del resto, non sono sul momento dimostrabili. Mi spiego meglio: se in autunno scrivo che il governo non supererà la primavera, fino alla scadenza, fino alla primavera non mi è possibile controbattere efficacemente alle smentite… Chi smentisce non può essere immediatamente smentito… Chi si lascia andare in accuse anche diffamanti -scrivere per conto terzi è una delle più gravi per chi cerca di informare andando oltre le posizioni ufficiali dei protagonisti- non può trovare, nell’immediatezza, efficaci e risolutive smentite. Ma, come detto, il tempo è galantuomo!

Già nell’autunno scorso non era evidente soltanto che il governo, così come era, non avrebbe superato indenne la primavera, ma era chiaro che la riunificazione socialista avrebbe determinato un violento terremoto negli attuali assetti politici dei diversi partiti. Anche questa considerazione, fatta sempre in quel 2 dicembre 2022, trovò ferme smentite e mi costrinse a incassare non pochi aggettivi poco qualificanti. …All’ombra della ribalta, nei cosiddetti “sotterranei” della politica, a caratterizzare questa “fase due” ci sarebbero -il condizionale è d’obbligo- incontri “carbonari”, “clandestini”, sempre più serrati fra più o meno ufficiali delegazioni del Garofano ed esponenti di altre due forze politiche sammarinesi. Una di maggioranza, Rete, e una di opposizione, Libera, nei quali hanno trovato casa, a suo tempo, non pochi esponenti di formazione e ideologia socialista, all’epoca ‘orfani’ di una forza politica di riferimento a causa della frammentazione”.

Cosa è successo ieri sera a Palazzo? Ve lo ricordo, seppure sia ormai noto: Alessandro Bevitori e Michele Muratori, dai banchi di Libera, sul voto all’odg della crisi, si sono schierati con la maggioranza, primo passo ovvio di un loro -come previsto mesi fa- cambio di casacca politica che porterà nuove forze nell’Aggregazione Socialista… E altre ne arriveranno a breve, dall’inevitabile resa dei conti interna a Rete, destinata ad alimentare -oltre che la riunificazione dei socialisti- una piccola fuga verso Via delle Scalette.

In ogni caso, la crisi di governo non porterà -come invece avevo ipotizzato- immediatamente al voto. Per due motivi precisi e non prevedibili: il ritardo nella conclusione del cammino di riunificazione del socialismo e la prevista visita in ottobre del Presidente della Repubblica Italiana, dopo la quale, comunque, si potrà aprire la campagna elettorale.

Come ho detto, non ho speso questo fiume di inchiostro per compiacermi. L’ho fatto per evidenziare chi, fra me e chi mi contestava o “smentiva”, cercava di raccontarvi fedelmente la situazione politica e chi, invece, cercava di “prendervi in giro” per tutelare la sua “bottega”… Non è semplice raccontare il “dietro le quinte” della politica, ma ancora una volta, in questa crisi di governo, c’è la prova che è possibile farlo con autorevolezza e cognizione di causa, se si è “liberi” da pressioni e condizionamenti, da fini o interessi occulti, sia come editorialisti che come testata.

Il tempo è galantuomo e -parafrasando Leonardo Sciascia- rivela chi sono gli uomini, i mezz’uomini, gli ominicchi, i pigliainculo e i quaquaraqua…

Enrico Lazzari

 

Enrico Lazzari