E’ stato portato in ratifica ieri il decreto delegato n.86 ‘armi, esplosivi e loro vendita online’ che ha acceso il dibattito in aula. Si tratta dell’aggiornamento di una normativa già esistente più volte rimaneggiata che riguarda le armerie leggere. La richiesta sarebbe arrivata direttamente dai commercianti che avrebbero avuto un problema legato alla concorrenza con altri Paesi essendo passati nel tempo a San Marino dall’avere una regolamentazione piuttosto lasca di questo settore all’averne una rigorosa e penalizzante. Si sarebbe dunque andati oltre.
Per cercare di andare verso lo snellimento anche a livello burocratico si è deciso di procedere con il decreto. Così ha spiegato in aula il Segretario Zafferani che però non ha convinto il consigliere di Rete Elena Tonnini.
“La cosa particolare – ha detto – è che qui si va a modificare un articolo che stabiliva una serie di percorsi per cercare di evitare che le armi on-line possano essere di fatto vendute ad esempio a un minorenne. Viene tolto l’obbligo di fornire una copia della carta di identità per poter esser certi dell’identità dell’acquirente.
L’articolo che viene modificato stabiliva che la carta di credito e il bonifico dovevano essere intestati al proprietario della carta di identità. E anche l’indirizzo di consegna doveva corrispondere allo stesso modo a quello cui faceva riferimento il documento di identità della persona che forniva la carta di credito. Due metodi per evitare che l’arma fosse venduta a chi non dichiarava di essere in possesso di un requisito irrinunciabile, la maggiore età. Ora invece ci si registra e si ha così la possibilità di pagare on-line bypassando gli altri controlli.
In questo modo a mio avviso non si snelliscono le pro- cedere burocratiche ma si toglie un possibile controllo che poteva evitare di vendere armi a minori. Si è tolto un deterrente della vendita delle armi ai minori”. Anche il consigliere del Ps Alessandro Mancini ha sottolineato come “pur dovendo essere attenti alle richieste di chi chiede di andare verso lo snellimento delle procedure burocratiche, è importante anche porre molta attenzione alla sicurezza e al tema dell’immagine di San Marino che troppe volte si è legata a episodi non felici di mancati controlli”.
Sebbene infatti si tratti di armi cosiddette soft-air, la loro pericolosità non deve essere sottovalutata anche perché gli incidenti sono all’ordine del giorno. E’ di poco tempo fa la notizia del bambino rom colpito da un’arma soft-air acquistata proprio qui in Repubblica. Il tema tuttavia non si esaurisce nel dibattito delle normative perché per quanto rigorose siano, e a San Marino restano meno lasche che in Italia, sappiamo che ci sono tanti genitori che acquistano armi per il divertimento dei propri gli. I nostri campi sono pieni di questi minorenni che si aggirano armati per giocare alla guerra. A questa cultura o mancanza di cultura sarebbe bene cominciare a dare battaglia.
La RepubblicaSM