L’ex direttore dell’istituto durante l’interrogatorio avrebbe detto: “Finito in qualcosa più grande di me”. Girate le chiavi alle serrature del carcere, si sono chiuse anche le porte del Credito sammarinese. Che ha abbassato le serrande dei propri sportelli in attesa delle verifiche legate all’inchiesta che ha portato ai Cappuccini Valter Vendemini, direttore dell’istituto fino a pochi giorni prima dell’arresto. In attesa degli sviluppi della vicenda emergono i primi elementi sull’interrogatorio all’ex direttore del Credito sammarinese. Durante il colloquio, riportava Monica Raschi de Il resto del Carlino, Vendemini avrebbe “sostenuto di aver fatto eseguire tutte le indagini richieste dalle norme di legge sull’antiriciclaggio, ma anche che qualcosa deve essere andato storto, ammettendo che si tratta di ‘una cosa più grande di lui’. Il collegio difensivo di Vendemini”, durante questa “settimana farà il punto delle situazione e, soprattutto, cercherà di effettuare delle verifiche su quanto ha affermato l’ex direttore e cioè che dal suo punto di vista tutte le verifiche sull’apertura del conto di Barbieri sono state eseguite secondo i dettami inseriti nella normativa. Naturalmente è previsto un incontro anche con il magistrato che ha aperto l’inchiesta (tutta partita da San Marino), Rita Vannucci. Poi la decisione su come procedere. L’istanza di scarcerazione non sarà presentata prima delle verifiche sulle dichiarazioni di Vendemini rese nel corso dell’interrogatorio”.
La Tribuna