ASSALTO AL SISTEMA

Riceviamo e pubblichiamo dal nostro editorialista Marco Severini

”E’ facile intuire, anche se effettivamente è prematuro, che l’operazione di oggi svolta dal nucleo della polizia tributaria di Forlì ha ben altri scopi che quello di decapitare i vertici della cassa di risparmio della repubblica di san marino. Lo si era già capito – francamente in pochi – già con l’Asset, anche se i più adducevano altre ed ignobili interpretazioni

Qui, con il fatto di oggi, a mio parere ci sono implicazioni più che altro di natura politica. Che sia stato dato un segnale ai nostri governanti di sbrigarsi a chiudere in maniera celere l’accordo bilaterale tra Italia e San Marino in materia finanziaria? Non si sa, certo che pensiamo male e come dice Andreotti: ‘’pensare male si fa peccato, ma spesso ci si prende’’.

Ora con che spirito andremo a chiudere questo accordo? Già eravamo in difficoltà in quanto quello che chiedeva l’Italia, e non nascondiamoci Il Sig. Tremonti, era troppo! Ora? Che faranno i ns. politici? Andranno a supplicare in ginocchio dal ministro dell’economia italiano?

Dobbiamo reagire, fare sistema – come ha detto oggi Gatti – ma come? Non certo prendendo paura! E’ quello che vogliono; se non quello di annientare San Marino strozzandola nel suo lato più debole: quello finanziario.

Anni di mancanza di idee politiche ci ha fatto diventare un’appendice dell’Italia, in tutto! E questi sono i risultati. Non si da la colpa ne a destra ne a sinistra e ne tantomeno al centro, ma al modo di fare politica a san marino, di solito attendista e pavida – tipico del sammarinese medio – anziché d’attacco e di difesa della nostra peculiarità di paese SOVRANO.

Siamo una nazione e non siamo Italia. Che lo capiscano bene questi vetusti notabili italiani, spesso travestiti da politici o peggio da pubblici ministeri. Non siamo qui per rubare nulla a nessuno. La visione che hanno di San Marino è degli anni settanta, ora con l’economia globale non abbiamo, ne dobbiamo avere bisogno di tanti giri o truffe con l’Italia. Si deve capire una volta per tutte.

In un sistema globale San Marino è e dovrà diventare a maggior ragione – è un obbligo, pena la decadenza – appetibile al mondo intero, e non certo solo ed esclusivamente agli ultimi d’europa, la nazione italica, finanziariamente più che mai affamata.

Ancora, in materia finanziaria, andiamo avanti con i codici ABI e CAB, quando in tutto il mondo usano il sistema swift! Questo ce la dice lunga di come siamo dipendenti dall’Italia e senza idee.

E di come siamo incapaci solo di pensare di essere autonomi. Solo di pensarlo. Incredibile!

Ed è logico che essendo così dipendenti possiamo essere ricattati: è successo col blocco dei pagamenti, è successo con le carte di credito, ed ora con l’arresto dei vertici della carisp.

Le grandi menti grigie italiane vogliono fare saltare il banco e costringere San Marino ed i suoi politici a firmare un accordo che alla fine ci annienterà! Si capisce benissimo, e non facciamoci abbindolare dalle telefonatine, dai sorrisini, dalle strette di mano, dalle visite cortesi – anche se molto gradite: Il loro obiettivo è annullare e distruggere San Marino, che ai loro occhi è e lo sarà per sempre un paese poco gradito – per non dir peggio -, anche firmando mille accordi, per di più capestro e sempre solo a danno della serenissima.

Questa di quest’oggi è una dichiarazione di guerra al sistema e alzare bandiera bianca – anche se sembra il modo più semplice e pratico – è la cosa più sbagliata e deleteria.

Con il fatto di oggi si è passato il rubicone. Definitivamente.

Svegliamoci e riappropriamoci di San Marino.

Marco Severini”