ASSOCIAZIONE UE. Verso L’UNIONE DEI PICCOLI STATI. Andorra Monaco quando i piccoli Stati si organizzano di fronte all’Unione Europea

A metà luglio, una delegazione parlamentare andorrana si è recata a Monaco nel quadro del gruppo di amicizia Andorra-Monaco, con un obiettivo chiaro: promuovere una futura convenzione di unione dei piccoli Stati. Questo viaggio, segnato da scambi costruttivi, ha permesso di affrontare diverse tematiche comuni, in particolare le questioni legate all’accordo di associazione con l’Unione Europea.

delegazione di Andorra di fronte al Parlamento monegasco

Su questo punto, i parlamentari monegaschi sono stati estremamente chiari: all’unanimità, hanno sostenuto la sospensione dei negoziati con l’Unione Europea. Una decisione strategica, frutto di un lavoro approfondito da parte del Consiglio Nazionale, che ha commissionato uno studio d’impatto al cabinet GIDE, rinomato studio di consulenza giuridica ed economica, lo stesso incaricato successivamente dal gruppo parlamentare Andorra Endavant per valutare le implicazioni dell’accordo sulla realtà andorrana.

Questo studio ha profondamente influenzato la posizione del governo monegasco, facendo emergere i rischi potenziali per il modello economico e sociale del Principato, in particolare la possibile rinuncia alla sovranità nazionale, principio sancito dalla Costituzione di Monaco.

In parallelo, i parlamentari hanno organizzato numerosi incontri di consultazione con i settori economici e sociali, per raccogliere le preoccupazioni e le aspettative dei cittadini e degli attori del territorio.

Questo processo ha permesso di misurare concretamente il rifiuto dell’accordo da parte della società monegasca.

È così che, con grande abilità diplomatica, Monaco e l’Unione Europea hanno deciso di comune accordo di sospendere i negoziati, una formula elegante che consente da un lato di preservare le relazioni bilaterali e dall’altro di rispondere a una realtà interna chiaramente contraria all’accordo.

Questa sospensione è stata accolta con sollievo all’interno della Principato, sia dalle istituzioni che dalla società civile.

Essa dimostra anche la capacità dei piccoli Stati di organizzarsi, di condividere strumenti di analisi e di difendere la propria sovranità in un dialogo lucido e rispettoso con l’Unione Europea, come dovrebbe essere.

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