Attiva-Mente. Alle porte dell’Europa: San Marino e la prova della coerenza

Spetterà all’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa pronunciarsi sul discusso Protocollo Aggiuntivo alla “Convenzione di Oviedo”, ovvero la Convenzione del 1997 sui Diritti Umani e la Biomedicina. Una decisione attesa e delicata, che potrebbe avere forti ripercussioni, soprattutto per quanto riguarda i diritti delle persone con disabilità psicosociali e cognitive.

Il Protocollo, infatti, è da anni al centro di critiche da parte delle principali organizzazioni europee di persone con disabilità. Se approvato, rischierebbe di entrare in conflitto con la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, legittimando trattamenti sanitari forzati e forme di coercizione nei confronti di persone con tali disabilità. Già nel 2022, proprio le forti pressioni delle organizzazioni avevano portato alla sospensione dell’adozione del Protocollo da parte del Consiglio d’Europa fino alla fine del 2024.

Ora che il periodo di sospensione è scaduto, il Consiglio d’Europa ha riaperto i lavori sulla bozza del Protocollo, trasmettendola all’Assemblea Parlamentare per un parere formale. In sostanza, la “patata bollente” passa ora nelle mani dell’Assemblea, che dovrà assumersi la responsabilità di una scelta cruciale.

Proprio per questo, è inevitabile che anche la delegazione sammarinese in seno all’Assemblea Parlamentare sia chiamata a esprimersi in merito. Si tratta di una decisione di grande rilievo etico e politico, su cui pesano le voci di molte organizzazioni, come il Forum Europeo sulla Disabilità (EDF) e Mental Health Europe (MHE), promotrici della campagna #WithdrawOviedo, rilanciata proprio in questi giorni per sensibilizzare l’opinione pubblica e i rappresentanti politici sull’urgenza di ritirare la proposta.

«L’affermazione del Protocollo al Consiglio d’Europa sarebbe comunque un lasciapassare culturale a favore dell’internamento di chi ha disabilità e problemi di salute mentale» – ha dichiarato Giampiero Griffo, membro del Comitato Sammarinese di Bioetica. Comitato che, peraltro, già nel 2013 aveva prodotto un importante documento bioetico dedicato alle persone con disabilità, approvato all’unanimità e incentrato sulla piena adesione ai princìpi della Convenzione ONU. In quel testo, il Comitato ribadiva con forza la necessità di superare ogni approccio coercitivo e istituzionalizzante, promuovendo invece il rispetto della dignità, dell’autonomia e dei diritti umani delle persone con disabilità, anche in ambito sanitario e assistenziale.

In questo delicato passaggio, guardiamo con attenzione anche alla posizione che vorrà assumere la delegazione parlamentare sammarinese all’interno dell’Assemblea del Consiglio d’Europa. L’auspicio è che possa farsi interprete di quei valori di rispetto, inclusione e promozione dei diritti umani che da sempre contraddistinguono la Repubblica di San Marino, tenendo conto anche del patrimonio culturale ed etico già espresso nel lavoro del proprio Comitato di Bioetica. Auspichiamo, soprattutto, in una riflessione attenta e consapevole, capace di ascoltare le voci delle persone con disabilità.

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