Ci basiamo sul nostro impegno condiviso per la realizzazione dei diritti delle persone con disabilità e per un approccio basato sui diritti umani allo sviluppo inclusivo della disabilità, come riflesso nella quasi universale ratifica della Convenzione sui Diritti delle Persone con Disabilità (CRPD).
Riaffermiamo i risultati dei precedenti Global Disability Summit del 2018 e del 2022, dei pre-summit regionali precedenti all’attuale vertice, nonché delle consultazioni con la società civile.
Lavoreremo insieme per promuovere i progressi verso la piena attuazione della CRPD, così come per una cooperazione allo sviluppo internazionale e un’azione umanitaria inclusive della disabilità.
Alla luce di quanto sopra, adottiamo la presente Dichiarazione come documento finale del Terzo Global Disability Summit 2025 tenutosi a Berlino.
La nostra visione di un mondo inclusivo
Immaginiamo un mondo in cui tutte le persone con disabilità, comprese donne e bambini con disabilità, godano dei loro diritti civili, politici, sociali, economici e culturali, con l’eliminazione di tutte le barriere che ostacolano la partecipazione piena ed effettiva delle persone con disabilità nella società su base di uguaglianza con gli altri.
Immaginiamo un mondo in cui l’inclusione della disabilità sia un elemento fondamentale della cooperazione internazionale, in particolare dei programmi di sviluppo internazionale e dell’azione umanitaria. In questo mondo, la partecipazione significativa delle persone con disabilità e delle loro organizzazioni rappresentative – incluse le organizzazioni di donne con disabilità – sia una realtà vissuta nella pianificazione, progettazione, attuazione, monitoraggio e valutazione dei programmi.
Riaffermazioni e principi
Sottolineiamo l’importante ruolo della cooperazione internazionale, inclusa quella Sud-Sud, nel sostenere gli sforzi nazionali per realizzare gli scopi e gli obiettivi della CRPD, ribadendo al contempo l’obbligo di ogni Stato Parte di adempiere ai propri obblighi previsti dalla CRPD e di destinare le massime risorse interne disponibili a tale scopo.
Riconosciamo che i programmi di sviluppo internazionale devono accelerare i propri sforzi per affrontare l’inclusione della disabilità e includere in modo significativo le Organizzazioni di Persone con Disabilità (OPDs). Riaffermiamo l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile e i relativi principi del “non lasciare indietro nessuno” e del “raggiungere per primi chi è più indietro”.
Per garantire che i programmi di sviluppo internazionale e umanitari siano armonizzati con la CRPD e con i suoi articoli 11 e 32, dichiariamo quanto segue:
-
Ci impegniamo a rendere tutti i nostri programmi di sviluppo internazionale inclusivi e accessibili alle persone con disabilità, contribuendo attivamente all’inclusione, all’uguaglianza piena, alla non discriminazione e adottando l’approccio del “non nuocere”.
-
Ci impegniamo a garantire che almeno il 15% dei programmi di sviluppo internazionale implementati a livello nazionale abbia come obiettivo l’inclusione della disabilità (“15 percent for the 15 percent”).
-
Questo obiettivo richiede un’azione congiunta per incrementare gli sforzi, concentrando risorse esistenti sull’inclusione della disabilità e destinando ulteriori risorse a questo scopo.
-
Puntiamo a raggiungere questo obiettivo entro il 2028, anno in cui si terrà il prossimo (quarto) Global Disability Summit.
-
-
Riconosciamo e celebriamo il ruolo delle OPDs.
-
Siamo determinati a garantire il coinvolgimento pieno ed effettivo delle OPDs e la loro partecipazione significativa in tutte le fasi della cooperazione allo sviluppo e dell’azione umanitaria.
-
Sottolineiamo la necessità di un ambiente sicuro e favorevole per la società civile e per tutti i difensori dei diritti umani, in particolare le OPDs.
-
Ci impegniamo a rafforzare l’allocazione delle risorse e le collaborazioni con le OPDs nel contesto della cooperazione internazionale.
-
-
Vogliamo rendere l’inclusione una realtà per tutte le persone con disabilità, in particolare per coloro che appartengono a gruppi sottorappresentati o che affrontano alti rischi di esclusione e forme multiple e intersezionali di discriminazione, come le donne, le ragazze, i bambini e i giovani con disabilità.
-
Affronteremo la discriminazione multipla e promuoveremo l’uguaglianza di genere.
-
Se la discriminazione è intersezionale, anche la nostra risposta deve esserlo.
-
-
Favoriremo l’inclusione della disabilità attraverso la cooperazione allo sviluppo internazionale, riconoscendo che l’inclusione è rilevante per tutti i settori.
-
Rendere l’azione umanitaria inclusiva e accessibile alle persone con disabilità, come richiesto dall’articolo 11 della CRPD, dal Quadro di Sendai per la Riduzione del Rischio di Disastri, dalla Risoluzione 2475 (2019) del Consiglio di Sicurezza dell’ONU sulla protezione delle persone con disabilità nei conflitti, e dalle Linee guida IASC sull’inclusione nelle azioni umanitarie.
-
Ci impegniamo a rimuovere tutte le barriere che le persone con disabilità affrontano in situazioni di rischio – inclusi conflitti armati, emergenze umanitarie e disastri naturali – e ad assicurare il loro accesso a soccorsi, protezione e supporto alla ripresa.
-
Garantiremo la loro partecipazione alla pianificazione, progettazione, attuazione, monitoraggio, valutazione e coordinamento delle azioni umanitarie.
-
-
Promuoveremo partenariati con soggetti rilevanti, inclusi attori nazionali dell’inclusione della disabilità, settore privato, sindacati, università e società civile, per incentivare l’inclusione.
-
Questi partenariati saranno basati sull’apprendimento reciproco e sullo scambio, per incoraggiare la ricerca e il finanziamento – bilaterale e multilaterale – dell’inclusione e delle tecnologie assistive, compresa l’intelligenza artificiale.
-
-
Rafforzeremo la raccolta di dati e prove sulla situazione delle persone con disabilità e sull’efficacia dell’inclusione nei programmi di cooperazione e azione umanitaria, al fine di migliorare politiche, strategie e programmi.
-
Riconosciamo il marcatore OCSE-DAC sull’inclusione e l’empowerment delle persone con disabilità come un importante meccanismo di monitoraggio e orientamento, e ne incoraggiamo l’uso diffuso e il rafforzamento.
-
Tutti gli attori, comprese le istituzioni multilaterali, sono invitati a rendicontare sull’inclusione della disabilità nei propri programmi, affinché i Paesi possano monitorare i loro portafogli di cooperazione.
-
-
Con oltre un miliardo di ragioni per cambiare, siamo pronti a unire le forze e a combinare le nostre risorse per garantire che i diritti delle persone con disabilità siano realmente rispettati oggi e nel mondo post-Agenda 2030.
Comunicato stampa