
L’iniziativa Usa-Filippine sull’accesso delle truppe statunitensi in altre quattro basi militari nel Paese asiatico “è un grande accordo” ed “è solo parte dei nostri sforzi per modernizzare l’alleanza”. Tali sforzi, ha osservato il segretario alla Difesa Lloyd Austin nella conferenza stampa con l’omologo Carlito Galvez trasmessa in streaming, “sono particolarmente importanti in quanto la Repubblica popolare cinese continua ad avanzare le sue rivendicazioni illegittime nel mar delle Filippine occidentale”.
L’alleanza, ha aggiunto Austin, “rende le nostre democrazie più sicure e aiuta a sostenere un Indo-Pacifico libero e aperto”.
Il nuovo accordo, siglato durante la visita di Austin nelle Filippine, segue il recente annuncio secondo cui i Marines americani rinnoveranno un’unità a Okinawa per essere maggiormente in grado di combattere in isole remote entro il 2025 dotandola di capacità avanzate, come missili anti-nave. Salutando Austin prima del loro incontro, il presidente filippino Ferdinand Marcos Jr. non ha menzionato la Cina, ma ha parlato di “situazione terribilmente complessa, qualcosa che possiamo affrontare correttamente solo con l’aiuto dei nostri partner e alleati. Gli Stati Uniti sono sempre stati il nostro partner e alleato più longevo e ho sempre detto che il futuro delle Filippine e del resto della regione Asia-Pacifico coinvolgerà sempre gli Stati Uniti”. Marcos, nei rapporti con gli Usa, ha invertito l’approccio del predecessore Rodrigo Duterte, promotore di un riavvicinamento alla Cina, in scia della crescente assertività di Pechino su Taiwan e sulla costruzione di basi nelle acque contese del mar Cinese meridionale.
L’accordo odierno non ha specificato le quattro nuove basi in aggiunta alle 5 già previste, ma gli Usa – secondo le anticipazioni circolate – puntavano ad almeno altri due nuovi siti a nord dell’isola di Luzon (in aggiunta ai due attuali), la parte più vicina a Taiwan, e sull’isola di Palawan, di fronte alle Spratly, le isole contese nel mar Cinese meridionale. Lo scopo era di rafforzare la capacità di contenimento intorno alle isole ‘della prima fascia’, quelle sul perimetro delle acque contese. Gli Stati Uniti hanno stanziato più di 82 milioni di dollari per il miglioramento delle infrastrutture filippine: l’Edca già ora consente alle sue forze armate di immagazzinare attrezzature e rifornimenti nelle basi utilizzabili nelle Filippine. Data la sua vicinanza a Taiwan e alle acque circostanti, la cooperazione con Manila è fondamentale in caso di conflitto con la Cina: in una nota di gennaio, il generale dell’aeronautica Mike Minihan ha rimarcato la necessità di essere di prepararati per il 2025, anno successivo alle elezioni presidenziali che si terranno sia a Taipei sia negli Usa.
—
Fonte originale: Leggi ora la fonte