Bellaria Igea Marina. Cultura e sport si incontrano alla Casa Rossa di Alfredo Panzini: martedì s’alza il sipario sull’esposizione estiva 2025

Serata impreziosita da uno spettacolo teatrale all’aperto dedicato al ciclismo e alla figura del gregario;
inizia la stagione anche per Torre Saracena e Museo delle Radio d’Epoca.
Martedì 10 giugno è la data scelta per il via alla stagione estiva dei poli museali di Bellaria Igea Marina, a partire dal più rappresentativo: la Casa Rossa di Alfredo Panzini, che aprirà i battenti con la cerimonia inaugurale dell’esposizione allestita per l’estate 2025, impreziosita da uno spettacolo teatrale all’aperto.
Il programma prevede diversi momenti con inizio alle 19.30, quando sotto il gazebo di Casa Finotti avverrà la premiazione del vincitore dell’VIII concorso di scrittura promosso dall’Accademia Panziniana; nell’occasione, sarà anche svelato il calendario di iniziative che nei prossimi mesi si svolgeranno all’interno del parco in cui è immerso il polo museale. Alle 20.45, taglio del nastro per la nuova mostra estiva realizzata da Claudio Ballestracci e Maria Gregorio nei locali interni della Casa Rossa, storica residenza estiva di Panzini a inizio Novecento, e Casa Finotti, sua principale pertinenza.
La mostra.
“Una cosa alata. In bicicletta, alla ricerca della saggezza nella Casa Rossa di Alfredo Panzini”: questo il titolo dell’esposizione, la quale prende le mosse dal viaggio che, nel 1903, Alfredo Panzini compie da Milano a Bellaria. Scegliendo la bicicletta quale veicolo che, più di ogni altro, consente di meditare sullo scorrere dell’esistenza. Di qui è nata, non a caso, una delle sue opere maggiori, La lanterna di Diogene, che porta un titolo ‘filosofico’ e segue il movimento narrativo di chi pedala interrogando se stesso e i paesaggi che attraversa e chi li abita: la mostra 2025 offre queste suggestioni, studiando la bicicletta nelle sue molteplici valenze, a partire dalla tecnologia e lungo riflessioni letterarie, filosofiche, ambientaliste. Sensazioni ed emozioni che quest’anno i visitatori hanno l’occasione di condividere percorrendo le stanze della Casa Rossa accompagnati dagli scatti di Michele Buda, docente di Fotografia presso l’Accademia di Belle Arti di Ravenna: fotografo e ciclista per diletto, Buda ci offre una personale idea di viaggio in solitaria, a più livelli simbolico, rivelando lo stesso ‘strumento’ quale oggetto straordinariamente evocativo, ma senza mai palesarne la presenza. A seguire, nella Stanza delle carte le fotografie ci accompagnano mentre curiosiamo le bozze del libro rivedute da Panzini, esposte nei faldoni, oltre che alcune pagine e copie sui ripiani della credenza. Così anche nella Stanza di Clelia, dove lo stesso copriletto porta un’immagine di Buda. Nella Stanza di Alfredo, per dare forma tangibile al mezzo di locomozione azionato dalla sola forza muscolare umana, esemplari di bicicletta sono smontati e suddivisi in dodici parti, in modo da osservare da vicino le particolarità dei singoli componenti meccanici. Manubri di bicicletta, selle, forcelle campeggiano sopra i dodici leggii che accolgono le fascinose immagini di Daniel Rebour, storico maestro del disegno tecnico a due ruote.
Questo allestimento trova il suo contraltare a Casa Finotti, dove protagonista è ancora la bicicletta. Oggi sinonimo di ecologia e rispetto per l’ambiente, quasi venerata da Panzini, palesemente in controtendenza in un periodo storico in cui il Futurismo inneggia alla velocità e ai motori. Al centro dello spazio espositivo, una bicicletta allestita con numerosi megafoni consente, una volta saliti in sella, di pedalare e zittire il rumore del traffico cittadino, facendo scaturire dagli altoparlanti il suono del vento, del mare, degli alberi. Attorno alla bicicletta ‘sonora’ sono esposti alcuni esemplari provenienti dalla grande collezione di biciclette storiche da lavoro di Maurizio Urbinati.
La serata inaugurale si concluderà nel parco con lo spettacolo teatrale “Il Condor” di Gianni Clementi, con Camillo Grassi. Anche in questo caso al centro vi è la due ruote, in particolare il ciclismo vissuto da un gregario. Colui che è addetto all’aiuto del Capitano, deve soccorrerlo nei momenti di crisi, tirargli la volata: immolarsi per la gloria di un altro. Non è raro che sconosciuti gregari si trasformino improvvisamente in campioni, e tante volte sono aiuti chimici a consentire di superare il fatidico limite della mediocrità. La cronaca sportiva lo ricorda giornalmente, e quando “il fine giustifica i mezzi” spesso le ipotesi di gloria si trasformano in tragedia, in un parallelismo perfetto tra sport e vita di tutti i giorni.
Martedì 10 giugno comincerà la stagione estiva anche per il Museo delle Radio d’Epoca, oggi esposizione permanente di oltre 140 splendide radio anni ’20 e anni ’30 proprietà del Comune di Bellaria Igea Marina, in mostra presso i locali di p.le Gramsci (Stazione di Bellaria), e per la Torre Saracena. Quest’ultima accoglie lo straordinario patrimonio naturale rappresentato dal Museo delle Conchiglie, affiancato durante l’estate 2025 da allestimenti temporanei pittorici e fotografici. Tutti i poli museali saranno fruibili gratuitamente fino 7 settembre, tutti i giorni tranne il lunedì dalle 21.00 alle 23.00, con aperture straordinarie il 12, 13 e 14 settembre.
Un’offerta culturale di cui è parte integrante l’esposizione intensa, autentica e profondamente legata al territorio visitabile fino al 28 settembre al Centro Culturale Vittorio Belli di via Italico 8. Intitolata “Bellaria Igea Marina. Una storia. Fotografie di Marco Pesaresi, un racconto di memoria e identità”, vede in mostra esclusiva cinquanta fotografie inedite in bianco e nero del celebre fotografo riminese Marco Pesaresi. Un progetto, a cura di Mario Beltrambini e Jana Liskova, realizzato grazie alla collaborazione tra il Comune di Bellaria Igea Marina, il Comune di Savignano sul Rubicone, l’Associazione Savignano Immagini e InArte. Projects of Cultural Integration.
Info: 0541.343808 | 333119
Comune di Bellaria Igea Marina