Bellaria Igea Marina: tentata violenza su una 17enne, richiesta di rinvio a giudizio per un 33enne catanese

In una tranquilla serata di giugno 2024, la serenità di Bellaria Igea Marina, rinomata località della Riviera romagnola, è stata spezzata da un episodio inquietante che ha coinvolto una giovane di 17 anni e un collega di lavoro, un 33enne originario di Catania. I due, entrambi impiegati stagionali e coinquilini in un alloggio condiviso, si trovavano nella stessa stanza quando, secondo le ricostruzioni investigative, l’uomo avrebbe compiuto un gesto scorretto e improvviso, mostrando i propri genitali alla ragazza.
L’episodio, come emerso dalle indagini condotte dai carabinieri di Bellaria Igea Marina sotto la guida del sostituto procuratore Luca Bertuzzi, ha visto la giovane reagire con spavento, urlando e tentando di allontanarsi. Il 33enne, tuttavia, non si sarebbe fermato: avrebbe cercato di baciarla con la forza, afferrandole il viso. La situazione è precipitata fino all’intervento provvidenziale di un amico presente nell’alloggio, che si è interposto tra i due, riuscendo a fermare l’uomo dopo un breve scontro fisico. Subito dopo, l’amico ha allertato le forze dell’ordine, che hanno avviato le indagini.
Le autorità hanno raccolto elementi sufficienti per procedere contro il 33enne, accusato di violenza sessuale aggravata, un reato reso ancora più grave dal fatto che la vittima non avesse ancora compiuto 18 anni al momento dell’accaduto. Il pubblico ministero ha formalizzato la richiesta di rinvio a giudizio, e il caso è ora in attesa dell’udienza preliminare, fissata per il 1° ottobre 2025 davanti al giudice per le indagini preliminari di Rimini, Vinicio Cantarini. L’indagato, assistito dall’avvocato Rocco Lombardo del foro di Bergamo, si prepara a fronteggiare le accuse in aula.
Questo episodio, che rappresenta un aggiornamento nell’ambito di un’indagine avviata lo scorso anno, getta luce su una vicenda che ha scosso la comunità locale e che sottolinea l’importanza di un intervento rapido e deciso delle forze dell’ordine. La giovane, grazie al coraggio dell’amico che l’ha protetta, è riuscita a evitare conseguenze ancora più gravi, ma il trauma subito rimane un monito sulla necessità di garantire sicurezza in ogni contesto, anche tra colleghi di lavoro. La vicenda è destinata a rimanere sotto i riflettori fino alla prossima udienza, quando si chiariranno ulteriori dettagli sul prosieguo del processo.