Settant’anni dopo aver condiviso banchi, quaderni e merende in grembiule, un gruppo di ex alunni della scuola elementare “Carducci” di Bellaria si è ritrovato per un pranzo che ha avuto il sapore intenso della memoria. Erano bambini della terza elementare nell’anno scolastico 1955/1956, oggi sono uomini e donne che portano con sé i segni del tempo, ma anche un’incredibile voglia di ricordare, ridere e stare insieme.
La rimpatriata si è svolta domenica 4 maggio nella proprietà di uno di loro, Adriano, che ha messo a disposizione il suo spazio in campagna per ospitare l’incontro. Una scelta non casuale: per una generazione cresciuta nella sobrietà del dopoguerra, ritrovarsi tra la natura piuttosto che in un ristorante di lusso è stato il modo più autentico per celebrare i legami di un tempo.
Tra tavole imbandite e canti improvvisati, l’atmosfera si è fatta subito familiare. Ogni sguardo, ogni gesto, ogni racconto sembrava accendere un cassetto della memoria rimasto chiuso per decenni. Si sono raccontati gli anni della scuola, le corse tra le vie del paese, le maestre severe ma affettuose, i giochi semplici e le prime scoperte. Un passato comune che ha formato un’identità condivisa, ancora viva nonostante il passare degli anni.
Non è stata soltanto un’occasione per rivedersi, ma un momento di riscoperta collettiva. I partecipanti, oggi nonni o pensionati, hanno riconfermato un legame profondo con il territorio e tra di loro, fatto di rispetto, memoria e amicizia duratura. Quella stessa amicizia che ha resistito al tempo, ai cambi di città, alle vite diverse che ciascuno ha costruito.
L’incontro ha suscitato una tale emozione che il gruppo ha già deciso di replicare l’esperienza, magari con cadenza annuale. Perché certe radici, anche dopo settant’anni, sanno ancora nutrire il presente.