Sequestrati beni e conti correnti per 11 milioni al Cesena Calcio, all’ex presidente Igor Campedelli e ad altre cinque persone coinvolte nell’inchiesta della procura di Forlì sul club cesenate. Tra questi c’è anche l’attuale presidente del San Marino calcio Luca Mancini. I sequestri di ieri mattina della Guardia di Finanza sono il colpo di coda nei confronti di sei indagati dell’operazione ‘Ippocampo’. L’attività investigativa, durata quasi due anni e conclusasi nel novembre dello scorso anno, aveva consentito di individuare il sodalizio tra il presidente pro tempore del Cesena, Campedelli, quattro imprenditori e due commercialisti cesenati i quali, a vario titolo, abusando delle proprie specifiche posizioni ‘di fiducia’, nonchè dei piu’ alti incarichi dirigenziali all’interno del club, avrebbero attuato una serie di raggiri contabili ed amministrativi attraverso la predisposizione e l’utilizzo di documenti falsi finalizzati a procurarsi indebiti risparmi d’imposta ed alla creazione di ‘fondi neri’ a discapito delle casse della società. Le accuse sono, a vario titolo, emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, omesso versamento Iva, simulazione di reato, appropriazione indebita, riciclaggio e falso in bilancio.
COSÌ il procuratore di Forlì, Sergio Sottani, aveva avanzato la proposta di sequestro preventivo finalizzata alla confisca per equivalente del prezzo o profitto dei reati ascritti a ciascun imputato, al fine di scongiurare che si spogliassero delle loro proprietà mobiliari e immobiliari. Il gip del tribunale di Forlì, Luisa Del Bianco ha accolto la richiesta. Dunque nei confronti delle società Ac Cesena, Villa Turi e Double T e di sei dei sette imputati (oltre a Campedelli, Potito Trovato, Coclite Mastrorazio, Luca Leoni, Luca Mancini, appunto e Maurizio Marin), ieri sono scattati i sigilli sui rapporti bancari detenuti in 44 istituti di credito italiani, tra cui 65 conti correnti, 34 depositi titoli e sei cassette di sicurezza, su un’autovettura, 19 fabbricati e 14 terreni (situati a Cesena, Cervia, Rimini e Milano) e 29 quote societarie per 144.166 euro (relative a 27 società aventi sede a Cesena, Gatteo, Riccione, Poggio Torriana, Lugo, Pescara, Roma e Milano), il tutto per un valore complessivo pari a 10.915.344 euro.
«A Cesena – aveva già dichiarato negli ultimi mesi dello scorso anno il presidente dei biancazzurri Mancini – ho fatto sempre le cose nella maniera corretta rispettando i contratti che avevo con la società. Il mio rapporto con il Cesena calcio era di tipo lavorativo e io mi sono fatto pagare». Il Resto del Carlino
