Tentava di superare l’esame teorico per la patente con l’aiuto di un sofisticato sistema elettronico, ma è stata scoperta e denunciata. Una donna di 41 anni, di origine marocchina, è finita nei guai dopo essere stata sorpresa con un dispositivo a batteria nascosto durante la prova scritta presso la Motorizzazione Civile di Bologna.
A notare qualcosa di sospetto è stato un addetto alla sicurezza, che ha allertato i Carabinieri della Stazione Bologna Mazzini quando il metal detector ha segnalato la presenza di un oggetto non autorizzato. Alla richiesta di chiarimenti, la donna ha consegnato spontaneamente un dispositivo elettronico dotato di micro auricolare GSM e microcamera mimetizzata in un bottone, utilizzato con tutta probabilità per ricevere suggerimenti dall’esterno.
Il materiale è stato immediatamente sequestrato dai militari, che hanno denunciato la candidata alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bologna. L’accusa è quella prevista dall’articolo 2 della legge 19 aprile 1925, n. 475, che punisce la falsa attribuzione di lavori o titoli connessi al conferimento di diplomi, lauree o altri riconoscimenti ufficiali.
Il caso riaccende i riflettori sull’utilizzo illecito della tecnologia per aggirare gli esami pubblici e sottolinea l’efficacia dei controlli messi in campo per tutelare la regolarità delle prove. I Carabinieri proseguiranno con gli accertamenti per verificare eventuali altri coinvolgimenti o reti organizzate dietro il tentativo di truffa.