
Giorgia , L’erede, dopo Fini, del Movimento Sociale Italiano ,la “patriota”, la ipernazionalista amica di Orban e di Vox, ha acconsentito a uno scambio indecente fra il suo Premierato un po’autoritario e un po’ alle vongole e la secessione mascherata da autonomia differenziata concessa a Salvini, il suo alleato per necessità ma al contempo suo nemico-concorrente per la pelle (non passa giorno che in pubblico e ancor più in privato non si scontrino) .
Un miscuglio esplosivo di autoritarismo centralistico e rischio di frattura irreparabile di una Unità Italiana mai, in realtà, completamente realizzata e che è in grado di innescare un reazione a catena fino alla dissoluzione dello Stato unitario realizzato solo nel 1860 .
Ben che vada ne deriverà uno stato arlecchino dove ognuno va per conto suo e moltiplica burocrazie e funzioni esasperando invece di migliorare burocrazie, clientele, lentezze decisionali, divaricazioni, costi .
L’Autonomia differenziata riguarda infatti oltre 500 funzioni che vanno dalla tutela dell’ambiente, dell’ecosistema e dei beni culturali, dai rapporti con la Comunità Europea, dalla sicurezza sui luoghi di lavoro, dalle professioni, dall’alimentazione, dall’ordinamento,dalla formazione, dalla comunicazione, dai trasporti, dall’energia e dalle reti di distribuzione, dalla navigazione, dalla previdenza complementare ecct.
Insomma 20 statarelli , ognuno per conto suo, ognuno magari in concorrenza con il proprio vicino , ognuno a cercare di tirare dalla sua parte una coperta fiscale sempre più corta.
Teoricamente la secessione differenziata avverrà solo dopo che saranno garantiti su tutto il territorio nazionale i cosidetti LEP (livelli essenziali di prestazione . cioè i requisiti minimi di servizio da garantire a tutti i cittadini)
Si potrebbe ironizzare definendolo :“Ampio Programma”, vista la difficoltà semplicemente anche a definire quali e quanti sono questi livelli essenziali di prestazione . Se poi verranno finanziati , come sembra, in base alla spesa storica di ciascuna Regione, allora la divaricazione sarà pesantissima sin da subito, vista il divario di ricchezza esistente fra regioni del nord e regioni del sud , ma anche fra Regione e Regione .un vero e proprio caos calmo con 20 sistemi scolastici, venti sistemi sanitari, venti regole differenti per il lavoro, il commercio, la viabilità ecct ed un’unica certezza : l’esplodere della spesa statale per finanziare i fantomatici LEP.
A questo punto tanto varrebbe anche ripristinare gli antichi nomi degli statarelli preunitari : regno delle due sicilie, ducato di Mantova , il Lombardo-veneto ecct. . Sarebbe molto folcloristico- non trovate?
Ci sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere.
Nel frattempo godiamoci il nostro teatrino interno .
A due giorni del termine del mandato esplorativo affidato alla Democrazia Cristiana , ancora non è dato sapere di che morte dobbiamo morire .
Sembra che ci sia un accordo politico fra le due coalizioni Democrazia e Libertà e Libera/ps-psd, ma persiste una incertezza (chiamiamola così) per la suddivisione delle Segreterie e delle Deleghe .
Siamo alle solite .
Attenzione signori , c’è una situazione interna ed internazionale da brivido . vanno affrontati ritardi e nodi storici per un Paese ampiamente assistenziale, vanno ripianati i debiti ,vanno gestiti i cambiamenti necessari per l’Adesione all’Europa ecct. Insomma non proprio una passeggiata .
E se per una volta al posto della solita guerra per le poltrone, provassimo a mettere le persone giuste al posto giusto ?
Attendiamo “fiduciosi” l’esito del parto distocico in corso .
Dario Manzaroli