Domani il voto al referendum sul possibile addio all’Europa del Regno Unito. Stasera il dibattito conclusivo con il leader degli euroscettici dell’Ukip, Nigel Farage, opposto al’ex premier scozzese Alex Salmond.
“Visto dall’Italia, un voto per lasciare l’Europa non sarebbe un disastro, una tragedia o la fine del mondo per voi nel Regno unito. Sarebbe peggio, perché sarebbe la scelta sbagliata. Sarebbe un errore del quale innanzitutto voi elettori paghereste il prezzo. Perché chi vuole davvero una Gran Bretagna piccola e isolata?”. Lo ha scritto il premier italiano Matteo Renzi sul Guardian in edicola oggi, lanciando proprio alla vigilia del referendum un appello finale agli inglesi per non abbandonare la Ue. Si vota domani, l’appuntamento decisivo per la storia dell’Unione europea è arrivato.
L’ultimo dibattito per tentare di convincere gli indecisi sarà stasera alle 20: a tentare la stoccata finale saranno l’ex primo ministro scozzese Alex Salmond, eurofilo convinto, e il capo dell’Ukip, il partito degli euroscettici, Nigel Farage. Ieri invece è stata la volta dei sindaci: da una parte Sadiq khan, il nuovo sindaco laburista di Londra, e dall’altra l’ex sindaco Boris Johnson, e i toni sono stati decisamente alti. Khan ha accusato senza mezzi termini Johnson di “mentire” sull’ingresso della Turchia nella Ue in un prossimo futuro: “Sono allarmismi, Boris, lei si dovrebbe vergognare”. Siete voi ad avere concentrato tutta la campagna anti Brexit sulla paura, ha replicato Johnson ricordando gli appelli, che continuano anche oggi, sulle possibili conseguenze economiche della Brexit: “Dicono che non abbiamo altra scelta se non quella di inginocchiarci davanti a Bruxelles. Noi diciamo che sottovalutano miseramente questo paese”.
Anche gli ultimi sondaggi confermano il testa a testa, con il “remain” in leggero vantaggio nelle intenzioni di voto (51% secondo la media degli ultimi sei sondaggi calcolata dal sito Whatukthinks.org). Per questo convincere gli indecisi sarà decisivo. Il primo ministro conservatore David Cameron ci ha provato dalle pagine del Guardian con un’intervista in prima pagina per sostenere le ragioni del restare in Europa.