Preparatevi a rimanere a bocca aperta, perché questa è la storia più assurda – e bella – del calcio mondiale: la Nazionale di San Marino, quella che per anni ha fatto collezione di sconfitte come fossero francobolli, ha degli ultras. E non sono ultras qualunque, ma un manipolo di 200 “pazzi furiosi” che si chiama “Brigata Mai 1 Gioia” e che canta, sventola striscioni e tifa come se non ci fosse un domani ad ogni match dei biancazzurri.
Ma indovinate un po’? Questi ultras non vivono a San Marino! Sono italiani, francesi, tedeschi, irlandesi, persino un arabo e un britannico che, recentemente, s’é fatto tre giorni di treno per essere in tribuna a Serravalle e vedere i Titani prendere tre gol. I sammarinesi in questo gruppo? Pochi, pochissimi, forse un paio che si sono uniti per sbaglio pensando fosse un aperitivo gratis. Sul serio, cari sammarinesi, dove diavolo siete? La vostra Nazionale scende in campo con il vostro stemma, ma – mentre la San Marino “ufficiale” cantava “Tutta l’Italia” all’Eurovision di Basilea, in Svizzera – a urlare “Tutto il Titano” sono un emiliano con la sciarpa biancazzurra e un tedesco che guida 800 km con un’auto arancione piena di cuoricini bianche e azzurri.
Fondata nel 2012 da Massimo Visemoli, un emiliano-romagnolo che probabilmente sogna il Monte Titano anche di notte, la “Brigata Mai 1 Gioia” è l’incarnazione dell’ironia e della passione. Il loro nome, “Mai Una Gioia”, è un colpo di genio: tifi per la squadra 210a su 210 nel ranking FIFA… E lo fai orgogliosamente e con un sorriso.
Nel 2024, lo scorso anno, quei sorrisi si sono trasformati in urla di gioia vera. Due vittorie contro il Liechtenstein (1-0 il 5 settembre e 3-1 il 18 novembre) hanno mandato in tilt l’intera “curva”, con la Brigata in prima linea a sventolare striscioni come “Onore a te virtuosa, onore a te”, rubato a Carducci. “Dovremo cambiare nome!” ha “twittato” Marco Brigoli, mentre lo stadio esplodeva come se avessero battuto il Brasile. E non si fermano: li trovi a Cipro (marzo 2025, otto “mattacchioni” da sei nazioni), a Zenica (giugno 2025, dodici eroi che sanno fare più casino di un’orchestra), e ora scaldano la voce per Malta il 9 settembre e le Qualificazioni Europee.
Questi ultras non sono solo un fenomeno da stadio. Christian Santini, membro dal 2018, ha detto a CNN: “Siamo malati perché tifiamo San Marino. Tifiamo per una squadra che non vince mai”. Ma poi ha aggiunto: “Li amiamo perché sono come noi, danno tutto”. E il capitano Alessandro Golinucci, all’epoca, ricambiò: “Sappiamo che il loro nome è uno scherzo, ma c’è molto di più. Li ringraziamo sempre, ci seguono ovunque”.
La Brigata dona al reparto di Pediatria di Modena, pianifica gesti per il vostro Ospedale di Stato e ha creato una rete di tifoserie dei piccoli Stati, unendo Gibilterra, Malta, Liechtenstein e le Isole Fær Øer (ultimo incontro il 17 agosto 2025). Sognano di fare di San Marino la “Capitale Europea del Tifo Pulito” nel 2027. E San Marino? Sta ancora pensando se spedirgli un mazzo di fiori, una medaglia o almeno un Spritz alla prossima partita casalinga. Dai, Serenissima, un grazie ufficiale a questi eroi che portano il vostro nome in giro per il mondo non ve lo chiede il medico…
Da italiano, guardo la Brigata e mi viene da ridere, applaudire e scuotere la testa. È pazzesco: gli ultras della vostra Nazionale non vivono nei pressi del Pianello! Sono un esercito di romantici masochisti che, da millemila chilometri di distanza, hanno scelto i Titani come loro bandiera, mentre voi, cari sammarinesi, ve ne state al bar a guardare la partita in tv mentre bestemmiate perchè vi han mangiato il tre di briscola.
La Brigata vi sta dando una lezione: tifare è credere, è urlare, è vivere, è divertirsi in maniera sana. Prendete esempio da Joseph, 69 anni, che guida da Monaco di Baviera per ogni match, o da Tristan, che si fa 540 miglia da Vienna.
Il prossimo 9 settembre c’è Malta: sciarpa al collo, voce pronta e tutti allo stadio a portare in trionfo questi pazzi scatenati che farebbero 100 chilometri a piedi pur di esserci. Non lasciate che un tedesco o un irlandese amino la vostra Nazionale più di voi. Unitevi alla Brigata, unitevi a quel divertito, sano e divertente casino, trasformate “Mai 1 Gioia” in “Sempre 1 Gioia”, anche sullo 0-6! Altrimenti, preparatevi a vedere un emiliano e un arabo intonare il “pa-paa-pa” del vostro inno più forte di voi.
Enrico Lazzari