Un titolo gattopardiano non nella sostanza ma nei dati venuti fuori dalle urne. Quello che emerge è che a San Marino ci sono due grandi blocchi; quello Democristiano e quello Socialista-Riformista. Gli altri sono di contorno, ma un importante contorno…in Italia li chiameremo ”cespugli”. Infatti sommando i singoli voti dei due partiti si supera quota 13.000 per una dato percentuale altissimo quasi 64%. Quindi a San Marino ci si schiera con i partiti più grossi e poco con quelli più piccoli.
Altra considerazione, a mio parere molto molto importante, è l’incidenza del voto estero sul totale, soprattutto quello delle passate elezioni. Gli esteri hanno votato poco ed hanno premiato sostanzialmente la coalizione Riforme e LIbertà. Francamente occorre sottolineare che il PSD senza il voto estero non avrebbe eguagliato i risultati del 2006 e non sarebbe certo il primo partito di San Marino.
Quindi il risultato totale deve tenere assoluatamente conto del voto estero, ma non quello odierno ma quello del 2006. Infatti gli esteri nel 2006 e nel 2001, quando ancora esisteva per loro la preferenza ai candidati, avevano votato in maniera molto più massiccia di ieri. Quindi che cosa vuol dire questo dato? A mio parere che internamente il PSD ha perso abbastanza, non tantissimo; ma è in difficoltà. Forse l’azione di Governo non è stata così lucida?
Discorso a parte è quello della DC; che secondo me è l’unico partito che è in forte ascesa. Occorre fare alcune considerazioni. Il voto estero non ha premiato assolutamente questa lista. Anzi ha avvantaggiato gli avversari. Ci si deve soffermare che negli ultimi anni la Dc ha perso pezzi importantissimi, di primo piano; si è iniziati con Marco Arzilli e i Berti che hanno costituito Noi Sammarinesi, c’è stata la diaspora dopo le elezioni di Giovanni Lonfernini, della Zafferani e di Pier Marino Mularoni – pezzi da novanta in Dc, che nelle scorse elezioni hanno preso circa 900 preferenze a testa (e non è poco). Poi c’è stata anche l’improvvida fuoriuscita degli Europopolari, poi rientrati. Nelle ultime elezioni la Democrazia Cristiana ha poi ”annesso” anche i due fuoriusciti dal PSS, ovvero Berardi e la Ottaviani, che hanno molto consenso; ma non così tanto da rimpiazzare fuoriusciti. E la DC che fa? Riprende gli stessi voti del 2006!!! Anzi di più, perchè agli esteri è andata molto molto male. Quindi chiunque può capire che i voti DC restano in casa DC; inutile andare via.
Discorso a parte per Sinistra Unita e Lista della Libertà. Tutti si aspettavano il cambiamento che poi non c’è stato. I veri ”perdenti” sono loro. Probabilmente l’elettorato sammarinese non è ancora pronto al cambiamento e preferisce la sicurezza dei partiti più grandi.
I DDC finalmente hanno avuto il riconoscimento del voto popolare; così importante per loro. Ho sentito ieri delle dichiarazioni della Zafferani che considerava un insuccesso il risultato elettorale del 09.11.2008. Francamente io sono di diverso avviso. I DDC erano alla prima esperienza elettorale, prendere un 5% e mille voti non è poca cosa; anzi. E’ vero pure che sono loro il centro nella coalizione Riforme e Libertà; un centro che è mancato nei risultati elettorali. Infatti la coalizione mi sembra più sinistra-centro che centro sinistra. Comunque nel caso dei DDC gli esteri hanno voluto dire molto; un 15%, del totale dei loro elettori, che non è poco.
I moderati (ANS e Popolari) hanno riconfermato il loro elettorato; un vero miracolo, a mio parere, che Morri e soci sono riusciti a fare; un discorso a parte saranno le preferenze; prevedo molti dissapori interni.
Il popolo sammarinese, in conclusione, ha dato un preciso mandato alla coalizione di Centro Destra – soprattutto alla DC -, disapprovando apertamente l’azione dell’uscente governo di centro sinistra.
Emerge, altresì, che i sammarinesi non daranno altre possibilità a questo Governo; ne sarà concesso ad Ap di far saltare nuovamente il banco; e loro non se lo possono più permettere – perderebbero di credibilità. Ci sono urgenti ed importanti questioni da risolvere che solo un Governo forte ed autorevole può derimere. Ora passiamo ai fatti, da subito, che di chiacchiere ne abbiamo già avute abbastanza.