E’ rimasto deluso chi si aspettava risposte dal governo sulla drammatica situazione che colpendo i cani ha fatto tracollare (se ancora ce ne fosse stato bisogno) l’immagine del Paese. I Segretari di Stato presentatisi di fronte ai giornalisti ieri a mezzogiorno hanno detto che il Congresso non ha affrontato la questione, si è invece parlato di autonoleggi e manifestazioni culturali. I giornalisti hanno ovviamente insistito ed allora Arzilli ha detto che quando i Reggenti torneranno il 6 di giugno il governo adotterà una posizione. Forse i Segretari di Stato non hanno neppure loro letto le centinaia di articoli che stanno demolendo la credibilità di San Marino e non si sono accorti che trecento cittadini sono scesi spontaneamente in piazza per denunciare l’assenza delle istituzioni. Un’istituzione invece c’è: è la stessa Apas a sottolineare come esista un’ottima collaborazione con la gendarmeria che sta indagando sul caso con competenza e disponibilità all’ascolto. Gendarmeria che in pochi giorni è riuscita a delimitare i confini dell’identikit del killer restringendo l’area delle indagini su pochi sospetti. Mancano ancora le prove, ma con gli interrogatori che già da ieri dovrebbero essere iniziati, con le testimonianze dei padroni dei cani avvelenati, con gli accertamenti scientifici effettuati sugli animali, sul boccone ritrovato e sull’erba in cui i cani presumibilmente si sono intossicati, si fa sempre più netta l’immagine di colui che ha provocato il disastro di sabato scorso e precedentemente quello delle altre 16 uccisioni. Si attende forse che il soggetto faccia un passo falso, magari precipitandosi a nascondere il veleno utilizzato, e non è escluso che siano invece i conoscenti, i vicini di casa, a poter fornire quella prova sufficiente per incastrare il killer.I sospetti si concentrano per la maggior parte su una figura anziana, residente in prossimità dei luoghi in cui sono avvenuti gli avvelenamenti. La fiducia da parte degli aderenti all’Apas è alta, si percepisce che ci si sta trovando ad un passo dalla soluzione e per questo occorre fare lavorare in tutta tranquillità la gendarmeria senza trascinarla in inutili polemiche.
La Tribuna