Caos e incompetenza: il tracollo organizzativo di ”Una Voce per San Marino” … di Sabrina Minguzzi

Egr Direttore,
come artista e come cittadina sammarinese laureata in organizzazione dello spettacolo dal vivo, mi sento arrabbiata e offesa.
Vorrei esprimere la mia indignazione su alcuni aspetti del concorso canoro appena concluso “Una voce per San Marino”.

Questo mio scritto non vuole essere una polemica ma una riflessione non riguardante la mera classifica, soggettiva per ciascuno di noi, ma sulla gestione organizzativa dello spettacolo. L’organizzatore che si occupa di gestione ed organizzazione dello spettacolo non è solo colui che dispone di un determinato budget per la progettazione, realizzazione, promozione e distribuzione dell’evento.

L’organizzatore ha anche la funzione di trasmettere cultura. Nel caso del Contest è stato raggiunto il limite della decenza, non c’è stato controllo nella gestione organizzativa. Ogni espressione artistica riflette la storia e la cultura di una popolazione. Purtroppo questa volta si è trasmesso l’immagine di un San Marino che fatica a brillare e cade nel pressappochismo dilettantistico ma non perchè San Marino non abbia le potenzialità ma forse perchè è viva l’idea che sia meglio svendere o delegare senza operare in prima persona.

E’ vero che realizzare un evento come “Una voce per San Marino” richieda una elevata disponibilità economica, collaborazioni e conoscenze nel settore, ma la conduzione dei presentatori Fabrizio Biggio e Melissa Greta Marchetto è apparsa poca curata nella preparazione. Irritante poi è come sia stato presentato il Segretario di Stato al Turismo, rappresentante istituzionale dello Stato, equivalente del Ministro Italiano facendolo passare come l’amico della partita di briscola.

Se fossimo stati in una città italiana rinascimentale, ogni festa o ogni spettacolo che avrebbe avuto valenza politica, culturale e sociale avrebbe dato visibilità e magnificenza all’intero paese. Ognuno, dal più piccolo al più alto rango sociale avrebbe fatto il massimo per fare bella figura, soprattutto con gli avversari. Invece qui abbiamo visto un baraccone allo sbaraglio dove gli stessi presentatori ridevano di come stavano andando le cose, ormai fuori controllo, fino ad urlare i nomi dei cantanti vincitori dei vari premi per invitarli sul palco, vincitori che poi non si sono presentati.
I premi assegnati della serata finale sono stati, oltre a quello della critica assegnata alla cantante Loredana Bertè il premio offerto da San Marino Outlet Experience per il miglior look che è stato conferito ai Jalisse i quali non si sono presentati per il ritiro, forse a ragione. Insomma, mancava il premio per il taglio di capelli più bello o per la porchetta solo per ricordare la festa paesana. Quando invece bastava cambiare la denominazione del premio, miglior testo ecc…

Potrebbe essere davvero interessante il connubio tra “Festival di SanRemo” e “Una voce per San Marino” ovviamente quest’ultimo non paragonabile al primo di ben più lunghe tradizioni, ma curare al meglio tutto, al fine di creare una visibilità mediatica credibile ed esaltare l’immagine di San Marino all’esterno.

Sabrina Minguzzi