Caos Finanziario in San Marino Rtv.  “Mamma-Rai” non fa tesoro della lezione: sarà giornalista e non manager il nuovo DG di Rtv da scegliere fra Luciano Ghelfi o Antonio Farnè

Enrico Lazzari

Humanum fuit errare, diabolicum est per animositatem in errore manere”, ovvero, “Cadere nell’errore è stato proprio dell’uomo, ma è diabolico insistere nell’errore per superbia”, parola di Sant’Agostino (Sermones, 154,14). Una conclusione, antica di oltre 1600 anni, che, però, non sembra essere stata ancora recepita in Viale Mazzini, dove nessuno sembra aver fatto tesoro della grave crisi finanziaria che sta attanagliando la Televisione di Stato di San Marino, compartecipata al 50% dalla sammarinese Eras e dall’Italiana Rai.

Come noto, le ultime settimane sono state letteralmente drammatiche per la San Marino Rtv spa, dove, prima, i membri del Consiglio di Amministrazione non hanno accolto il bilancio 2023 presentato con un disavanzo da un milione e 900 mila euro (1.900.000€) e, poi -in contrasto con il “dictat” dello stesso Cda che (come spiegato dal direttore Andrea Vianello) avrebbe voluto il ripianamento di almeno 1.450.000€ del medesimo deficit entro l’esercizio in corso, quindi entro la fine di questo 2024, da perseguire attraverso l’azzeramento di tutte le collaborazioni e il licenziamento di ampia parte dei dipendenti– il Direttore Generale ha rassegnato le sue dimissioni.

Nessuno, quindi, in “casa Rai”, sembra aver imparato la lezione. Almeno ciò è quanto si deduce dalle ultime indiscrezioni trapelate da Saxa Rubra, dove l’unico problema sembra essere indicare l’ennesimo giornalista da avvicendare al dimissionario Vianello alla guida della Tv di Stato. Già due, infatti, sarebbero le candidature presentate. Due giornalisti: Antonio Farné, collocabile politicamente nella vecchia area demitiana, oggi di centrosinistra, balzato alle cronache nel suo ruolo di Caporedattore del Tgr Emilia Romagna per un servizio sul raduno “fascista” di Predappio trasmesso senza contraddittorio, e Luciano Ghelfi, cattolico in area Lega.

L’aspetto positivo di queste nomine sarebbe, al contrario del loro predecessore, che ambedue gradirebbero di finire alla guida della Tv di Stato sammarinese, tanto che si sarebbero già auto-candidati anche nelle precedenti nomine per l’incarico in terra sammarinese. L’aspetto negativo, molto negativo, visto che la situazione richiede un dirigente di comprovata capacità amministrativa, è che ambedue non sono manager ma giornalisti… 

Anche in questo caso, così, come fu per veri “maestri” del giornalismo italiano come Carmen Lasorella, tuttora stimata e ricercata commentatrice politica; Gianni Raviele, vicedirettore Tg1 e professinista di grande cultura; Franco Alfano, fra i più abili capocronisti della tv italiana, tanto che fu il primo (arrivò addirittura prima di forze dell’ordine) a raggiungere Via Caetani raccontando tutte le fasi del ritrovamento della Renault 4 rossa in cui le Brigate Rosse avevano abbandonato il cadavere del Presidente democristiano Aldo Moro…

Anche in questo caso -dicevo-, nonostante la gravissima crisi finanziaria che attanaglia la Tv di Stato e alla luce dell’apparente impercorribilità del piano di risanamento a suon di licenziamenti proposto con decisione -anche eccessiva- dal Cda della Rtv spa, giungerà un giornalista privo, in quanto tale e non manager, di quelle competenze amministrative specifiche indispensabili per definire un sostenibile e concreto piano di riequilibrio dei conti, delle spese e dei ricavi.

In ogni caso, almeno sul Titano, la “lezione” di Sant’Agostino non sembra caduta nel vuoto. La componente sammarinese della proprietà (Eras per intenderci), infatti, starebbe spingendo per affiancare al nuovo direttore -che sia Ghelfi, Farnè o chiunque altro (al momento, comunque, il candidato sembra destinato ad essere scelto fra i due nomi trapelati, con il primo favorito)- un “tecnico” con specifica formazione e competenza amministrativo-gestionale. Una figura, questa, che -tramontata sul nascere la possibilità che Rai potesse inviare alla Direzione Generale un suo dirigente “amministrativo”, magari scelto fra i “tecnici” di RaiCom- appare indispensabile che tutto lascia intendere possa venire indicata dall’Eras, la quale avrebbe già identificato in un commercialista sammarinese il “miglior” candidato per rivestire quel delicato e basilare ruolo.

In pratica, con la nomina di un tecnico amministrativo al fianco del nuovo Dg, ci si troverebbe di fronte -vista la non percorribilità in tempi brevi del piano di licenziamenti- ad un altrimenti inevitabile “commissariamento”, senza la formalizzazione del commissariamento societario stesso che sancirebbe il fallimento anche -e soprattutto- delle scelte caratterizzate dal nascondere la “polvere sotto il tappeto” per anni e anni effettuate da Viale Mazzini e subite passivamente dalla controparte, dal socio del Titano.

La linea che sembra adottata da “Mamma Rai” per la definizione del delicatissimo momento della San Marino Rtv, al di là dei nomi e “piani” che circolano, lascia intendere l’avvio di un periodo di -chiamiamola- “tregua” per la sopravvivenza della Tv di Stato sammarinese che, naufragata l’ipotesi risanamento immediato perseguita dal Cda, dovrà necessariamente vedere le componenti azionarie metter “mano al portafogli” per rifinanziare in tempi brevi l’operatività della Tv di Stato biancazzurra, da effettuare -si spera- per concedere ai nuovi dirigenti (Dg e “vice” amministrativo) il tempo necessario a ridefinire in toto assetti e strategie che possano garantire alla San Marino Rtv un futuro finanziariamente sostenibile.

Enrico Lazzari

 

 

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