Capitolo 19: estate 2017, come un fulmine a ciel sereno “spunta” fuori un bilancio 2016 di Carisp da -534 milioni di euro che AdessoSm definisce “operazione verità”. Repubblica Futura “contro” GiornaleSM per nascondere sotto il tappeto un passato politicamente scomodo?
Le “puntate” precedenti della “serie” Repubblica Futura “contro” GiornaleSM per nascondere sotto il tappeto un passato politicamente scomodo?:
– Capitolo 1: Antonella Mularoni e la “cacciata” di Caringi durante l’ispezione a Banca Partner
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“Silurato” nel precedente mese di aprile il Consiglio di Amministrazione di Cassa di Risparmio e sostituito con il cosiddetto Cda “Montepaschiano”, emesso il provvedimento di liquidazione coatta amministrativa di Asset Banca e approvati, dopo un “pesante” scontro in Consiglio Grande e Generale e nel Paese gli ormai noti “decreti Confuorti” sul sistema bancario, il 27 luglio 2017 i Capitani Reggenti promulgano il decreto legge n.89 che concretizza il passaggio degli attivi e dei passivi di Asset Banca in “pancia” a Carisp… E’ tutto pronto per avviare l’assalto “alla diligenza”, ovvero per gettare la banca di Stato del Titano in una crisi gravissima, salvabile -sembra apparire nei piani del “gruppo criminoso”- solo con una fusione della stessa in Banca CIS.
Ma torniamo al primo atto di questo “piano”, ovvero al “siluramento” da parte del governo AdessoSm del Cda di Cassa di Risparmio, azione condotta, peraltro, pochissime settimane dopo la vittoria elettorale di quella coalizione composta da Repubblica Futura, SSD e Civico 10. E lo facciamo ricordando dichiarazioni che Luca Simoni, all’epoca Direttore di Carisp, ha rilasciato all’Autorità Giudiziaria nell’ambito dell’indagine che ha portato “alla sbarra” il Presidente Nicola Romito e tre membri del Cda “Montepaschiano”.
“É accaduto a marzo che il dott.Savorelli ha convocato tutti i membri del Cda. e del Collegio Sindacale di Carisp, oltre a me. In quella riunione il dott.Savorelli ha invitato espressamente i presenti del consiglio a rassegnare le proprie dimissioni” indicando “come motivo della richiesta in avvicendamento nella governance della Banca” la necessità “di persone più esperte nella materia delle ristrutturazioni bancarie. A quella riunione erano presenti anche il Presidente di Banca Centrale, l’avv. Sommella ed il dott. Granata. Si trattò di una riunione di carattere informale…”.
Il Direttore generale di Banca Centrale, Lorenzo Savorelli -oggi rinviato a giudizio con l’accusa di essere un sodale del “gruppo criminoso che dovrà difendersi dall’accusa di associazione a delinquere-, quindi, sembra aver avuto un ruolo da “protagonista” anche nella controversa vicenda della svalutazione dei crediti Carisp, anche se la “regia” operativa di tutto sembra essere stata di Francesco Confuorti, il quale avrebbe addirittura “scelto” almeno alcuni dei nomi del nuovo Cda Carisp. Almeno ciò si deduce dalla testimonianza che Luca Boschi, all’epoca dei fatti coordinatore di C10, che nel corso del processo sul “Caso Titoli” (500/2017) non ha esitato a dichiarare che Nicola Romito, presidente del Cda “Montepaschiano”, gli raccontò di “essere stato ingaggiato da di fatto da Confuorti”!
Tutto lascia credere, così, che l’intera azione di governo nella sostituzione del Cda della Banca sammarinese di Stato, non sia stato altro che un avallo di scelte di quel finanziere lucano indicato nelle indagine del Commissario Elisa Beccari come uno dei due vertici operativi di quel “gruppo criminoso”, noto come “Cricca”, fondato dal maggiore azionista di Banca CIS, Marino Grandoni. E questa, se confermata nelle relative sentenze, sarebbe una gravissima responsabilità, perlomeno politica, ascrivibile alla maggioranza del governo AdessoSm, ovvero Repubblica Futura, Civico 10 e SSD (quest’ultimi due oggi confluiti in Libera) nella devastazione delle casse pubbliche e del benessere dei cittadini registrata nel decennio scorso.
Scorrendo, invece, la relazione conclusiva della Commissione di Inchiesta, in materia appare eloquente una dichiarazione rilasciata da Sara Pelliccioni, membro del Collegio Sindacale di Carisp, secondo la quale il Dg Savorelli, alla presenza dei Segretari di Stato Simone Celli (SSD), Guerrino Zanotti (SSD), Andrea Zafferani (RF) e Marco Podeschi (C10) e del Presidente di Bcsm Wafik Grais, “disse in maniera chiara che o si fossero dimessi (i membri del Cda Carisp; ndr) o Banca Centrale, cioè lui, li avrebbe, per così dire, dimessi”.
E le dimissioni arrivarono, così che gli stessi membri dimissionari vennero sostituiti con i componenti indicati nella delibera n.1 della riunione del Congresso di Stato del 9 aprile 2017… Pochi mesi dopo la nomina di quel Cda prese corpo un bilancio sconvolgente di Cassa di Risparmio, con una svalutazione ingentissima degli attivi che portò il bilancio a chiudersi con un passivo di oltre mezzo miliardo di lire, per l’esattezza 534 milioni di euro.
Il passo decisivo per la concretizzazione del piano di assorbimento di Carisp da parte di Banca CIS, con l’approvazione del controverso bilancio consuntivo 2016 da -534 milioni, appare compiuto… Prima, il 21 agosto del 2017, alla luce del semplice ma inquietante “progetto di bilancio 2016” che lasciava già intendere la presenza dell’incolmabile “buco” finanziario, il governo AdessoSm, per mano della Segreteria di Stato alle Finanze, non esitava a definire la situazione emersa come una “operazione verità sui conti di Carisp” che “ha messo a disposizione dell’intera comunità sammarinese una fotografia attendibile della situazione della banca sotto il profilo economico e patrimoniale”.
“La significativa attività di due diligence, richiesta da Bcsm e portata avanti dalla società di auditing su incarico del Cda (quello ‘Montepaschiano’ di AdessoSm; ndr) di Carisp -continuava lo stesso comunicato stampa governativo- ha permesso di mettere in evidenza quanto la gestione degli ultimi anni della banca sia stata non solo discutibile e superficiale, ma in particolare lontanissima da una corretta applicazione del principio della sana e prudente amministrazione, che porterà il Governo ad attivare le azioni di responsabilità nei confronti di coloro che si sono resi complici dell’attuale situazione di dissesto”. Suona quasi assurdo rileggere oggi -dopo quanto emerso relativamente all’incongruità di quel bilancio consuntivo- queste considerazioni del governo di allora… Ma tant’è.
Il giorno successivo a quel 21 agosto a scendere in campo è la maggioranza composta da Repubblica Futura, Civico 10′ e SSD, la quale sempre in un comunicato stampa si compiace: “Finalmente la verità su Carisp!” è il senso del comunicato stampa.
Fu una operazione verità quella avallata, per altri versi favorita, dal Governo AdessoSm, relativamente a Carisp? No… e non solo per quanto emerso successivamente, ma per il semplice fatto che il regista occulto di tutta l’operazione sembra essere un finanziere lucano che risponde al nome di Francesco Confuorti, il quale di fatto dirigeva sia il Cda “Montepaschiano” che l’intera operazione, almeno secondo gli atti del “Caso Titoli” e riuniti, nei quali non può passare inosservata una comunicazione (allegata agli stessi atti) datata 15 luglio 2017 e inviata da Confuorti a Siotto, Savorelli e Sommella (tutti rinviati oggi a giudizio per associazione a delinquere unitamente a Confuorti e altri del “gruppo criminoso”) per indicare i passi da compiere per l’acquisizione di Asset Banca: “Il Cda Carisp deve assumere subito una delibera come di seguito indicato…”. Per poi, punto per punto, indicare una serie di provvedimenti da assumere, fra cui, che “la sottoscrizione dell’operazione di acquisizione in blocco (di Asset; ndr) avvenga solo dopo la ratifica di tutti tre i decreti (78, 79 e 80, non a caso noti come ‘decreti Confuorti’; ndr)…”.
“…A questo punto -raccomandava Confuorti- per introdurre nel terzo decreto un passaggio che preveda la definizione di un approccio a lungo termine per gli npl Delta di Carisp bisogna preparare un articolo da aggiungere al decreto. L’articolo deve essere semplice, poco arzigogolato e facilmente spiegabile dal governo come modifica. Se non si riesce a fare una cosa fatta bene rimane poi una ultima possibilità con la legge di assestamento del bilancio pubblico che va in prima lettura sempre ad inizio agosto…” Si noti bene: Confuorti si riferisce al bilancio pubblico dello Stato!
A svelare il piano globale, invece, è un’altra comunicazione, sempre agli atti di quel processo. Una “nota” inviata da Siotto a Confuorti in cui si riassumono i vari passaggi del piano: “…Approvazione piano industriale, che dovrà da subito prevedere una più ampia integrazione, ovvero fusione con Banca CIS”.
Già in quell’estate 2017, quando il bilancio Carisp da oltre mezzo miliardo di “buco” è solo un progetto di bilancio non ancora approvato, le sorti di Cassa di Risparmio sembrano segnate… Ma, come noto in un adagio popolare e per fortuna, “il Diavolo fa le pentole ma non i coperchi”…
Enrico Lazzari