È ora che San Marino cambi atteggiamento nei rapporti con l’Italia”. “Sinceramente comincio a pensare che dietro ci siano altri progetti difficili da comprendere”. Il segretario di Stato alla Giustizia Augusto Casali interviene dopo la puntata di Exit, il programma dell’emittente La7 andato in onda venerdì sera che ha dipinto Rimini come la patria degli evasori e San Marino il loro rifugio protetto. Durante i 55 minuti di durata del servizio tra i protagonisti, anche il colonnello Lucignano della Guardia di Finanza di Rimini che, seppur in tono minore rispetto ad altre sue uscite riguardanti il Titano, si è però lamentato dei tempi e soprattutto del numero esiguo di rogatorie a cui San Marino risponde. Accuse che il segretario alla Giustizia respinge totalmente al mittente. “Forse – ribatte sarcastico – si riferiva alle poche a cui risponde l’Italia o a quelle a cui non rispondono. Ormai – prosegue il segretario Casali – Lucignano ha assunto il ruolo di un commediante e recita sempre la stessa parte, anche un po’ noiosa. E tra le tante cose che dice ci sono molte inesattezze e qualche sciocchezza”. Può fare qualche esempio? “Quasi un anno fa abbiamo emanato una nuova legge sulle rogatorie internazionali, completamente rispondente agli standard internazionali che ha contribuito a farci uscire dalla procedura rafforzata del Moneyval. Inoltre, abbiamo già approvato in prima lettura, e nel Consiglio di giugno approderà in seconda, una proposta di modifica della norma sule rogatorie per venire incontro alle richieste dell’Italia. Devo anche aggiungere che tra la nostra segreteria e il ministero italiano di Grazia e Giustizia c’è la volontà di mettere a punto un protocollo di collaborazione per l’assistenza in materia reciproca penale e noi abbiamo già risposto indicando i componenti da parte italiana e indicando alcune date del mese di giugno in cui si potrebbero svolgere gli incontri. Forse Lucignano è rimasto un po’ indietro. “. Durante la trasmissione si è anche lamentato delle banche sammarinesi che sono aperte nella pausa pranzo per consentire ai commercianti italiani di venire a San Marino e nascondere il nero. “Io non credo affatto che la nostra Repubblica sia l’ombelico del mondo. Qua succedono le cose che succedono in tutto il resto del mondo, Italia compresa. Se si preoccupa, non dei mafiosi che evadono, ma della gente comune, dovrebbe verificare quali sono i problemi con le leggi fiscali italiane. In questo anno e mezzo di governo, anche grazie a volte al contributo dell’opposizione, abbiamo modificato ed emanato più leggi e regolamenti per metterci a posto e imboccare compiutamente la strada della trasparenza di quando non sia stato fatto nei 15 anni precedenti. C’è un’abbondanza di documentazione che lo prova. San Marino sta facendo di tutto per mettersi a posto, ma ci vuole un po’ di tempo, non è possibile cambiare completamente l’economia dall’oggi al domani”. Considera un “attacco mediatico” quello che viene portato? “Si ed è pure un ‘mistero gaudioso’. Questo accanimento comincia a farmi pensare che ci siano dietro altri progetti, difficili da comprendere. Mi chiedo inoltre quale sia il vantaggio dell’Italia nell’affossare e far saltare San Marino. Siamo all’interno del loro territorio non abbiamo bisogno neppure del barcone per raggiungere le coste, diventeremmo un loro problema se ‘saltassimo’. Noi stiamo già percorrendo la strada giusta per rimetterci in carreggiata e questo accanimento contro di noi non è terapeutico perché non allevia assolutamente il dolore, anzi lo acuisce”. Quindi cosa pensate di fare? “Io personalmente ritengo che bisognerebbe cambiare atteggiamento nei rapporti con l’Italia rispetto a quanto fatto fino ad ora. Aver inserito San Marino nella lista nera del decreto incentivi cozza con una serie di accordi bilaterali che sono legislativamente superiori a un decreto. E inoltre questo atteggiamento cozza con molti accordi bilaterali e convenzioni firmate con l’Italia, compresa quella di buon vicinato del 1939. è da questa considerazione che credo vada rivisto e cambiato l’atteggiamento da tenere nella trattativa con l’Italia”.
fonte San Marino Oggi