Caso Buriani e paralisi della giustizia

Il caso Buriani sta complicando notevolmente la vita del governo e della politica in generale. Dopo le diverse impostazioni manifestate dai consiglieri di maggioranza, risulta difficile individuare un percorso unitario che possa sciogliere il nodo in questione. Tito Masi (Ap) afferma come sia ormai impossibile ridiscutere l’ingresso del Commissario nell’organico del Tribunale. Nadia Ottaviani (AeL) invece si spende per il ruolo importante che tale magistrato potrebbe avere nell’affrontare i problemi attuali della Repubblica, in particolare in materia finanziaria. La posizione di Masi viene poi spalleggiata anche da Noi Sammarinesi. Fra le due posizioni il Segretario Casali fa poi intendere una terza via, il governo di fronte all’emergenza potrebbe anche ridiscutere il caso, magari acquisendo la consulenza giuridica di un organo istituzionale super partes (Collegio dei Garanti).

La Commissione Affari di Giustizia si riunisce proprio questa mattina e le posizioni che si manifestano non inducono al chiarimento. La prima osservazione è quella per cui la Commissione non ha fra le proprie competenze l’accettazione o meno di dimissioni di magistrati; la seconda questione è però quella per cui può esprimere un proprio punto di vista non solo sulla questione, ma anche sul comportamento del magistrato; la terza questione è che nella maggioranza ci sono almeno due punti di vista antitetici; la quarta è quella che l’opposizione, anch’essa divisa, parteggiando per l’una o l’altra ipotesi di certo non si schiererà per non contribuire a togliere le castagne dal fuoco al governo.

Esiste però un problema, ed è quello del funzionamento del Tribunale, paralizzato su tanti aspetti, con processi importanti che rischiano la prescrizione.

La Tribuna Sammarinese