Caso Salis. Cosa farei da padre, che fare? … di Sergio Pizzolante

Cosa farei da padre
Che fare?
Cosa farei? E chi lo sa.
Vedere mia figlia ridotta ed esibita in schiavettoni, in catene e al guinzaglio, impazzirei.
Dicono che si espone troppo, che è sempre in tv, che politicizza.
Si è vero. Fa errori, ma ne farei anche io. Impazzirei.
E’ da un anno in galera per aver bastonato un nazista. La ragazza col manganello. Di sinistra.
Il padre quello che pensa davvero lo ha detto tempo fa. Cosa farei se tornasse libera? Le darei un calcio nel c… e poi la abbraccerei.
Lo farei anche io. Un calcio nel c… e poi un abbraccio.
Un calcio nel c… perché se a quasi quarant’anni vai in un Paese straniero col manganello a tracolla, ti meriti un calcio nel c…certo.
Poi un abbraccio perché io padre ti perdono.
E sin qui l’ing Salis è stato perfetto.
Poi devi tener alta la pressione. E sbagli. Sbaglierei anche io.
Cosa sbaglia? Entrare nell’indegno chiacchiericcio impolitico intorno al corpo in catene di sua figlia. Indegno. Indegno quasi quanto lo sono quelle catene.
Spiego.
Spiego cosa succederebbe in un Paese serio. Decente.
La vicenda Salis è la prova del nostro ritorno alle caverne. Tutti difendono l’indifendibile, tutti si armano di spade e alabarde, tutti per niente.
Iniziamo dal Governo. Troppo fiacchi.
Rispettiamo l’autonomia della Magistratura di Orban? Tutti zitti per far lavorare la diplomazia?
E dopo mesi di “lavoro della diplomazia” questi la ripresentano al guinzaglio? Deprimente.
Il Governo italiano deve piantare un casino gigantesco in Europa. Devi attaccare l’indegno Orban in Europa. Deve dire con forza che questa roba non è tollerabile in Europa. Che in Europa una ragazza al guinzaglio nel Paese di Orban amico di Putin non si può vedere. Che l’Ungheria di Orban e di Putin in Europa non la vogliamo.
Per la Meloni è la scelta fra un futuro da statista europea e quello da capo banda del sovranismo de Roma sud.
E’ l’occasione anche per porre la questione carceri e giustizia a livello europeo.
Per tutti. Non solo per l’Ungheria. Visto che l’Italia è messa peggio dell’Ungheria sulla Giustizia.
E’ l’occasione per dare una lezione stratosferica alla sinistra che difende l’indifendibile della giustizia manettara in Italia per poi sciogliersi in lacrime in Ungheria.
Per la sinistra che occasione è? Sarebbe.
Quella di provare vergogna.
Per aver ignorato, per continuar ignorare le catene, fisiche e mentali, della giustizia in Italia.
E’ invece siamo all’ennesima speculazione politica, impolitica, della candidatura, forse, chissà, non si sa, della Salis a Strasburgo.
Si nota di più se la candidiamo o se non la candidiamo?
E a chi porterà via il posto? Chi ci guadagna? Quale corrente? Quale banda?
Chi ci perde sta con me o contro di me?
A che corrente siamo?
Sergio Pizzolante
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