Nel nostro articolo traduzione di un articolo del media spagnolo EL PAIS dal titolo Clamoroso dalla stampa spagnola. Contatti tra un ministro di San Marino e gli indipendentisti catalani. “Il governo di San Marino sta valutando l’offerta di ospitare trattative tra Spagna e Catalogna e dare asilo alle personalità necessarie, se necessario”. Un emissario di Putin, San Marino e un procuratore generale per la repubblica: i messaggi che un ex leader della Convergenza ha inviato a Puigdemont – sono venute fuori delle intercettazioni, o meglio dei messaggi whatsapp indirizzati al Presidente della autoproclamata Repubblica Catalana Carles Puigdemont.
Tra questi messaggi due sono degni di essere ripresi, ed in particolare questo:
”In whatsapps, ottenuto dal telefono di Terradellas dopo aver ordinato al giudice di scaricare il suo cellulare in un’operazione nel maggio 2018, l’esponente convergente vanta contatti internazionali e assicura che San Marino sia disposto a mediare tra il governo e la Generalitat. Come ha annunciato El Periódico de Catalunya, Terradellas ha anche trasmesso a Puigdemont il giorno prima del DUI di avere un appuntamento con “un emissario di Putin”.”
poi questo:
La conversazione continua e Terradellas rivela a Puigdemont di avere “notizie su San Marino”. E, in stampatello, annuncia: “Il governo di San Marino sta valutando l’offerta di ospitare trattative tra Spagna e Catalogna e dare asilo alle personalità catalane, se necessario”. Terradellas indica che deve parlare con il ministro di San Marino, ma che non può essere fino alle 18:00. “Questi italiani!” Si lamenta. Puigdemont risponde che “nessun problema” e che “l’importante è che sia possibile”.
Scrive Terradellas: ”Il governo di San Marino sta prendendo in considerazione l’offerta di salvataggio per la Cataluna. Probabilmente nei prossimi minuti il ??ministro degli Esteri offrirà un porto sicuro per il governo di Cataluna. Questo include: 1) Offrire di ospitare trattative tra Spagna e Catalogna 2) Dare asilo alle personalità catalane se necessario
Quindi riepilogando abbiamo come prove il possibile coinvolgimento di San Marino nell’operazione indipendenza della Catalogna, peraltro invisa all’intera Comunità Europea che la vede come il fumo negli occhi.
Ed proprio in questo ambito che la Russia mette il suo zampino. A lei interessa, probabilmente, una Europa meno forte e meno unita che porterebbe indiscutibilmente ad un rafforzamento dello stesso Putin. E il ”nuovo Zar” di Russia in questa operazione non lesina mezzi e risorse, anche economiche e finanziarie.
E proprio in questo scacchiere internazionale che San Marino potrebbe, per un momento, essere stata considerata dai russi come una pedina molto importante per far si che l’elenco dei paesi favorevoli al riconoscimento internazionale della Repubblica della Catalogna, dopo le aperture di Estonia e Belgio, si potesse ampliare.
D’altronde dai messaggi whatsapp anche oggetto di procedimento penale spagnolo viene fuori che sia Terradellas che Puigdemont aspettavano una risposta da parte del governo sammarinese, da Renzi scrivono, per ”dare asilo alle personalità catalane, se necessario”. Come poi ha fatto, alla fine, il Belgio accogliendo lo stesso Puigdemont e i componenti dell’autoproclamato governo catalano in esilio.
Ma c’è di più’.
Con la visita del Ministro degli Esteri Sergej Lavrov a San Marino, il cui motivo era ignoto sino ad ora a tutti, la Repubblica del Titano entra prepotentemente nel proscenio della politica internazionale. Evidentemente ai Russi serviva innalzare la diplomazia sammarinese ad un rango superiore di quello che può avere un piccolo stato oltremodo marginale nelle scelte politiche internazionali. Forse voleva dare a San Marino una diplomazia credibile ed autorevole agli occhi della ribalta internazionale in grado di portare a termine ”l’operazione Catalogna”.
Nei messaggi si fa riferimento al fatto che San Marino si potesse offrire come sede per le trattative tra i due stati “Il governo di San Marino sta valutando l’offerta di ospitare trattative tra Spagna e Catalogna” ; e anche questo probabilmente era nei piani del ministro russo Lavrov. Probabilmente di voleva usare San Marino per far riconoscere internazionalmente l’indipendenza della Catalogna, anche se già invisa non solo alla stessa Spagna ma anche alla UE. Quella stessa UE che peraltro dovrebbe garantire la concessione del prestito della BCE, fondamentale alla sopravvivenza del piccolo stato enclave della penisola italiana.
Sappiamo tutti come è andata a finire, come sia Puigdemont che gli altri separatisti siano stati arrestati e condannati come terroristi a pene molto pesanti.
Ma se tutta questa ricostruzione basata sia sui messaggi whatsapp, e su quanto la magistratura iberica farà saltare fuori, si rivelasse verosimile occorre farci alcune domande.
Con quale diritto la nostra diplomazia ha compiuto una scelta così azzardata? Ponendo a rischio la stessa sopravvivenza della Repubblica del Titano ed esponendola al rischio di farsi vedere sbattere le porte dalla UE al momento della richiesta del finanziamento alla BCE.
A cosa è dovuta questa spregiudicatezza? A manie di grandezza? Qual è il motivo che ha permesso alla nostra diplomazia di rischiare così tanto?
Ricordo che in passato i sammarinesi non fossero così spregiudicati, ma al contrario fieramente accorti. Un’accortezza che ha permesso loro di arrivare indenni sino al 2019 quando tutte le altre città-stato sono state assorbite ed accorpate dapprima al Regno d’Italia napoleonico, passare indenni il Congresso di Vienna, poi il Regno dei Savoia poi ed infine ancora salvi con la creazione della Repubblica Italiana.
Forse fare meno viaggi e risolvere il caso targhe sarebbe stato più utile e meno dispendioso per la Repubblica di San Marino.
Marco Severini – direttore ed editore