‘DA SONDAGGI VITTORIA SICURA: A ROMA PER BALNEARI, SANITÀ E SAN MARINO‘ (DIRE) Rimini, 9 set. – Con i sondaggi a livello locale che danno “un vantaggio tra gli otto e i 12 punti”, il centrodestra di Rimini conta di fare il pieno di eletti alle elezioni politiche del 25 settembre. E, incamerata la vittoria alle urne, fissa una serie di impegni tra cui una “delega specifica alla Repubblica di San MARINO per uno degli uomini di governo” e il ricorso contro la sentenza del Consiglio di Stato che fissa al 2023 il termine delle concessioni demaniali marittime. Intanto oggi in piazza Cavour, a Rimini, vengono presentati alla stampa i candidati dei quattro pilastri della coalizione: Jacopo Morrone, Elena Raffaelli, Veronica Pontis e Cristiano Mauri per la Lega; Marta Farolfi, Domenica Spinelli e Beatriz Colombo per Fratelli d’Italia; Antonio Barboni ed Elena Vannoni per Forza Italia; Marco Lombardi, Davide Zamagni, Franca Mulazzani e Sofia Marignoni per Noi moderati. “Dal 26 settembre si ragiona a lungo termine con un governo stabile che darà certezze a famiglie e imprese”, sottolinea il leghista Morrone rimarcando “il buon clima, l’entusiasmo e la voglia di far bene” che caratterizza la coalizione. Mentre il centrosinistra “litiga, le cose non vanno da quella parte”. Insomma, con la legge elettorale che prevede “un buon collegio” per la regione con “tanti” resti, “se il vento tira ci sono buone probabilità per eleggere all’uninominale e al proporzionale candidati di qualsiasi partito”. Quella del centrodestra, prosegue, è “una campagna elettorale con il sorriso per andare a governare dopo tanti anni. In Romagna c’è una squadra che ascolta le esigenze del territorio e si candida a governare”. Il primo nodo da affrontare, entra nel merito del programma, è il caro bollette-caro energia, attraverso “un sostegno economico importante”. Poi la sicurezza territoriale con “maggiori risorse umane” ma anche “più decoro e dignità per chi ci difende”. Si punta inoltre a fare di San MARINO, “la seconda azienda della Romagna con oltre 7.000 frontalieri, un’opportunità”, attraverso una delega ad hoc. (…)
